Mostre: agli Uffizi dopo 25 anni di nuovo visibili 17 preziosi arazzi (3)
(Adnkronos) - Come proprio in questo caso s'e' fatto esponendo 17 arazzi scelti da otto ragguardevoli serie delle collezioni del museo. Sei panni di manifattura fiamminga del Cinquecento, desunti dalle serie delle Storie di Giacobbe, delle Feste alla Corte dei Valois e delle Battaglie di Annibale e altri nove di manifattura fiorentina del Cinquecento e del Seicento scelti da quelli devozionali del ciclo del Salviati, dalle serie delle Storie fiorentine, delle Cacce, delle Storie di Fetonte e della Passione di Cristo, oltre a due Portiere con stemmi medicei. Esempi della celebrata tradizione fiamminga si confrontano con altri di produzione fiorentina, che volle introdurre Cosimo I nel 1545, per l'ambizione di creare un'autonoma manifattura chiamando valenti maestri fiamminghi, Niccolo' Karcher e Giovanni Rost, giunti da Mantova e da Ferrara dove lavoravano per i Gonzaga e gli Este, con il compito di istruire tessitori locali. Purtroppo, con la fine della dinastia medicea che l'aveva fondata, la manifattura fiorentina fu chiusa nel 1738 dalla Reggenza lorenese. La famiglia Medici condivise nell'arco di piu' generazioni la passione per gli arazzi fiamminghi: erano presenti nelle collezioni di Piero e Giovanni de'Medici, di Lorenzo il Magnifico e del duca Alessandro, dalla cui vedova, Margherita d'Austria, Cosimo I acquisto' un buon numero di arazzi, ricomponendo un patrimonio disperso alla morte dello stesso Lorenzo. (segue)