Criminalita': per inquirenti mafia foggiana trattava alla pari con camorra (3)
(Adnkronos) - Gli investigatori hanno monitorato molteplici incontri tra il clan casertano e quello foggiano. Il rapporto di affari negli anni e' cresciuto e si e' consolidato. Nella prima fase i casalesi si volevano limitare solo ad 'appaltare' la fabbricazione di banconote false con carta filigranata originale. A tal fine il materiale veniva consegnato ai foggiani per la realizzazione di prove di stampa che venivano successivamente esibite e consegnate ai casalesi. In una seconda fase, la mafia foggiana ha alzato il tiro chiedendo ed ottenendo da quella casertana il riconoscimento di una propria autonomia d'impresa: i foggiani avrebbero acquistato direttamente la materia prima e, una volta prodotte le banconote false, avrebbero provveduto a commercializzarle. Un salto di qualita' 'imprenditoriale' che la mafia foggiana ha organizzato grazie al contributo finanziario dei vertici dei clan riferibili a Francavilla-Sinesi e a Michele Mansueto. L'indagine sulle banconote false ha, poi, portato alla scoperta di un'altra attivita' illecita della mafia di Foggia: quella del furto del rame. Ariostini, ad esempio, e' considerato il responsabile della sottrazione di ben 75 quintali di materiale metallico alle Ferrovie dello Stato. Un'attivita' illecita che ha creato non solo un forte allarme sociale nel territorio, ma provocato non pochi disagi per l'interruzione delle linee ferroviarie. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati, oltre che altra carta filigranata per la produzione di banconote false e 20 euro falsi gia' prodotti negli appartamenti di alcuni degli arrestati, appartamenti, locali commerciali e terreni a Foggia e provincia, nonche' auto di grossa cilindrata per circa un milione e mezzo di euro. Con la Procura di Bar ha collaborato nelle indagini la Procura di Trani.