Vino: Winenews, Italia attira ancora investimenti dall'estero
Siena, 19 mar. - (Adnkronos) - Se l'impresa italiana attirasse capitali dall'estero come fanno le sue cantine, di certo non mancherebbero gli investimenti stranieri nel Belpaese. Una tendenza che dura da decenni quella che porta finanze estere tra i vigneti d'Italia, siano di imprenditori, business man, gruppi vinicoli internazionali, fondi di investimento o stelle delle musica e dello spettacolo, e che, se alla fine del 2011, ha visto passare due colossi come la toscana Ruffino nelle mani americane di Constellation Brands e la piemontese Gancia in quelle di Russian Standard Corporation, sembra continuare anche in questo avvio di 2012, con l'interesse di investitori dal Brasile per l'emiliana Cantine Ceci, come annuncia Winenews. Dalla fine degli anni '70, quando la famiglia italo-americana Mariani fondo' a Montalcino Castello Banfi, la cantina che ha aperto i mercati del mondo al Brunello di Montalcino, sono state tante le realta' vinicole che, soprattutto, ma non solo, in Toscana, sono state protagoniste di un ''capital gain'' dall'estero che, peraltro, ha sempre visto gli investitori mantenere in azienda il ''know how'' produttivo italiano, senza snaturare un prodotto che dell'identita' e del territorio fa uno dei sui punti di forza. E se la cessione, nel dicembre 2011 del 70% delle azioni di Gancia Spa, griffe piemontese dello spumante (2.000 ettari di vigneti controllati, 5 milioni di chili di uve vinificate, 25 milioni di bottiglie prodotte all'anno tra spumanti, vini e aperitivi, 100 dipendenti e un fatturato annuo di circa 70 milioni di euro) alla Russian Standard Corporation ha riaperto un canale nell'Europa Est (dopo la joint venture che vede Marchesi de' Frescobaldi proprietari di Tenuta dell'Ornellaia a Bolgheri, Castelgiocondo e Luce della Vite a Montalcino insieme al gruppo russo Stolichnaya Vodka e all'americana Robert Mondavi Corporation), l'Italia del vino ha sempre calamitato la maggior parte degli investimenti dal mondo anglo-americano. (segue)