Rifiuti: Bicamerale 'assolve' Basilicata da ecomafie ma gestione puo' migliorare (2)

(Adnkronos) - Nemmeno l'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia e' riuscita ad accertare se rispondono a verita' le ipotesi, spesso ammantate di aura leggendaria, su presunti traffici di materiali nucleari dalla Basilicata all'Iraq ed in Somalia. E' stata archiviata due anni fa un'inchiesta con una decina di indagati anche se la Dda e' sempre pronta a riaprire il fascicolo in caso di nuovi elementi. L'inchiesta, divisa in due filoni, orbitava sempre intorno al Centro della Trisaia dove dagli anni '60 veniva effettuata attivita' di produzione nucleare. Le ipotesi riguardavano due diversi aspetti: un traffico di plutonio verso l'Iraq e un traffico di scorie radioattive, via nave, verso la Somalia. La presenza di tecnici iracheni nel centro della Trisaia durante gli anni del nucleare in Italia e fonti confidenziali tra i servizi segreti di vari Paesi avevano dato corpo a queste ipotesi. Non si e' trovato pero' alcun tipo di certezza. Proprio la Trisaia - nelle dichiarazioni di Fonti nonche' di altri pentiti la cui attendibilita' e' dubbia - era ritenuto il luogo di partenza di decine di bidoni di scorie che furono sotterrati nell'entroterra materano. Ma si e' preso atto che, a parte il ritrovamento di bidoni con rifiuti speciali (episodio non collegato alle dichiarazioni del collaboratore), di scorie niente, nemmeno l'ombra, a parte le ''ombre'' dello scenario ipotizzato. La Commissione ha quindi chiuso il caso anche perche' due anni fa fu audito a Palazzo San Macuto proprio il pm titolare dell'inchiesta dell'Antimafia potentina, Francesco Basentini. (segue)