Immigrati: il somalo Mose, imbarcavamo acqua rischiando di annegare
Lampedusa, 18 mar. (Adnkronos) - "Quando siamo partiti dalla Libia la barca andava veloce e pensavamo che il viaggio sarebbe andato liscio. Invece, dopo poche ore c'e' stato un guasto, si e' spento il motore e abbiamo iniziato ad imbarcare acqua. Siamo rimasti in balia delle onde per giorni. Per fortuna ieri siamo stati tratti in salvo". Ha ancora la voce tremante Mose, un somalo di 25 anni, che si trovava sull'imbarcazione soccorsa ieri a 70 miglia da Lampedusa insieme con altri 107 profughi. Mose e' stremato. E' appena sceso dal rimorchiatore 'Asso 30' che li ha soccorsi ieri e trasbordati. Il rimorchiatore e' rimasto in rada per piu' di 24 ore e solo pochi minuti fa i 108 extracomunitari, tra cui 93 uomini, 11 donne e 4 minori sono stati fatti scendere al porto vecchio di Lampedusa con l'ausilio di carabinieri, Guardia costiera e Guardia di finanza. Molti dei 108 profughi non sanno parlare ne' l'inglese ne' il francese. Un altro giovane, Faud, somale anche lui, 23 anni, racconta in un inglese stentato di essere scappato 3 mesi fa dalla Somalia e di avere percorso il Sahara fino ad arrivare due mesi fa in Libia. "Sono scappato dalla Somalia -racconta ancora visibilmente scosso- perche' li' non potevamo piu' continuare a vivere. Ho lasciato la mia famiglia in Somalia e sono scappato perche' spero di potere trovare un futuro migliore. Vorrei studiare e cominciare a lavorare, ma soprattutto vivere in un paese libero". (segue)