Scrittori: Camilleri, sogno Europa unita da ideali come la Sicilia del 1860 (4)
(Adnkronos) - "Che l'autonomia regionale annaspi tra immobilismo e clientelismo e' responsabilita' di tutti i siciliani - ha ammonito lo scrittore- E le sue vicende sono spesso cronaca giudiziaria e non storia". Camilleri ha voluto ribadire, inoltre, un concetto che gli caro: "Quando mi dicono che sono uno scrittore siciliano - ha ricordato- mi affretto a correggere dicendo che sono uno scrittore italiano nato in Sicilia". Ma la domanda che aleggia in gran parte della narrativa storica di Camilleri e' una, in particolare: "Come si spiega - si e' chiesto il papa' di Montalbano- e cosa spiega che appena sei anni dopo il plebiscito, nel settembre del 1866, oltre 3mila contadini armati guidati da quegli stessi capi che avevano preso parte all'impresa garibaldina, assaltarono Palermo e la conquistarono?". Ma Camilleri si e' chiesto anche "come e perche' si arrivo' alla proclamazione delle leggi marziali per ben 2 volte dopo il 1860. Quale disagio profondo era sopravvenuto dopo l'Unita' d'Italia e perche'?". Su tutto ad emergere, per Camilleri, e' un patrimonio di speranze ed aspettative coltivate a lungo dai siciliani e tradite o ignorate. Speranze e attese che ben si sintetizzano nel romanzo che Pirandello 'I Vecchi e i giovani' di cui Camilleri ha letto alcuni estratti. "La Sicilia - ha scandito Camilleri- quando era un regno senza Corona aveva sognato l'Europa. Ora, a 50 dall'Unita', doveva battersi per mantenere il suo posto in Italia".