Gay: Radicali,dopo sentenza Cassazione ora la classe politica agisca
Roma, 15 mar. (Adnkronos) - "La decisione della Corte di Cassazione che riconosce il 'diritto alla vita familiare' di una coppia gay sposata all'estero e' un altro passo avanti per il superamento delle diseguaglianze nel nostro paese. Pur non riconoscendo il diritto a trascrivere all'anagrafe il matrimonio contratto all'estero da una coppia di Latina, la sentenza precisa quello che la classe politica continua a negare". Lo rileva l'Associazione Radicale 'Certi Diritti' in una nota. "La sentenza si e' ispirata alla Corte Costituzionale con la sentenza 138/2010 che sollecitava le coppie gay conviventi a ricorrere alla giustizia qualora la classe politica non intervenisse per il riconoscimento dei diritti. La Corte di Cassazione - osservano - chiarisce che ''e' stata radicalmente superata la concezione secondo cui la diversita' di sesso dei nubendi e' presupposto indispensabile, per cosi' dire naturalistico, della stessa esistenza del matrimonio''. Il no alla trascrizione delle nozze gay ''non dipende piu' dalla loro inesistenza e neppure dalla loro invalidita', semplicemente dalla loro inidoneita' a produrre, quali atti di matrimonio, qualsiasi effetto giuridico nell'ordinamento italiano". Alla luce di questa sentenza, l'Associazione Radicale Certi Diritti chiede al Governo italiano "di ritirare quanto prima la circolare Amato che vieta ai Comuni la trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero".