Arte: contessa dona tre capolavori di Santi di Tito e Allori a museo Prato (3)
(Adnkronos) - Le opere di Allori vennero commissionate da Geri Spini per la cappella della villa di campagna a Peretola, detta ''Il Palagio degli Spini''. Il soggetto del ciclo pittorico e' dedicato al tema della nutrizione e della fertilita' della terra: celebra infatti il miracolo del grano, dell'acqua, del pane e del vino. Alla morte di Agnolo Bronzino e del Vasari nel 1574, Allori diventa il piu' richiesto pittore fiorentino e artista ufficiale del Granduca Francesco I de' Medici, di cui soddisfa le raffinate esigenze assumendo diversi incarichi, come prima di lui Vasari, tanto da essere nominato anche architetto dell'Opera del Duomo nel 1592. Tra le varie opere, Alessandro Allori e Santi di Tito lavorarono insieme alla decorazione dello Studiolo di Francesco I a Palazzo Vecchio. La grandiosa tavola di Santi di Tito presenta in primo piano le figure del Cristo con gli apostoli Andrea e Filippo, inseriti in un ameno paesaggio, con una moltitudine di devoti che assiste al miracolo sullo sfondo. Il soggetto e' tratto dal Vangelo di Giovanni (VI, 1-13) che cita la presenza dei due apostoli e del ragazzo portatore del canestro con i pani e i pesci. Il disegno preparatorio e' conservato al Louvre, Cabinet des Dessins. Nelle opere inedite del maestro Allori spicca invece la forte caratterizzazione somatica delle fisionomie e dei volti in senso ritrattistico, forse dei veri e propri ritratti dei committenti della famiglia Spini che fissano lo spettatore per ricordare la loro storia familiare. I bellissimi sfondi sono dedicati a Vallombrosa con la raffigurazione del Santuario e delle foreste di Montesenario e Vallombrosa. I disegni preparatori dei due dipinti sono conservati agli Uffizi e comprendono una decina di fogli che si spera di potere esporre in una mostra per presentare la donazione al pubblico. (segue)