Crisi: la nutrizionista, occhio al risparmio, si rischia di mangiare peggio

Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - "Oggi si registrano due tipi di tendenze: la prima, che ci conforta, e' quella di rivolgersi ai 'gruppi acquisto' per cercare prodotti di qualita', ma riguarda le classi piu' abbienti; la seconda tenedenza riguarda invece la maggioranza della popolazione che, visto il tempo di crisi, acquista prodotti industriali, che costano di meno perche' realizzati con materie scadenti. Come operatori di salute siamo spaventati da questo fenomeno, che comprende anche i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e gli studenti". Lo dice all'Adnkronos Sara Farnetti, nutrizionista del Policlinico Gemelli di Roma. Secondo la nutrizionista, "la prima tendenza a cui assisteremo a causa della crisi sara' la diminuzione di frutta e verdura fresca, ma il piu' grande danno sarebbe quello di privarci di alimenti freschi. Mentre della frutta non bisogna abusarne, rinunciare alla verdura significa impedire al nostro corpo di attingere a una fonte di vitamine antiossidanti che ci proteggono dalle malattie". "Il fatto che si spende meno per mangiare non vuol dire che si mangia meno ma piuttosto che si mangia peggio - sottolinea - Il principale rischio legato all'acquisto di prodotti industriali, che finiscono per sostituire i prodotti che costano di piu', e' l'eccessivo carico glicemico degli alimenti: quasi tutti quelli che costano poco sono prodotti che liberano zuccheri velocemente e che spesso contengono grassi idrogenati e olii vegetali, estratti di frutta anziche' frutta , sostanze che fanno volume e che di solito sono carboidrati. Questi prodotti sono responsabili dell'aumento della sindrome metabolica, che puo' causare obesita', infarti, ictus e tumori". (segue)