'Battaglia di Anghiari', scoperto sotto il Vasari lo stesso nero usato per la Gioconda
Firenze, 12 mar. (Adnkronos) - Un campione di materiale di colore nero, trovato dietro a un affresco di Giorgio Vasari nel Salone dei Cinquecento ha una composizione chimica simile ad un pigmento nero individuato nelle vele marroni della Gioconda e del San Giovanni Battista, così come risulta da una ricerca effettuata dal Louvre sui dipinti di Leonardo da Vinci presenti nella nella collezione del museo di Parigi. E' questa una delle prove emerse durante la ricerca condotta a Palazzo Vecchio a Firenze, tra novembre e dicembre scorsi, che sembrano supportare l'ipotesi che 'La Battaglia di Anghiari', il dipinto scomparso di Leonardo si trovi sulla parete Est del Salone dei Cinquecento dietro l'affresco del Vasari ''La battaglia di Marciano''. Durante le ricerche sono emersi anche frammenti di materiale rosso che, una volta analizzati hanno mostrato di essere frammenti organici che potrebbero essere associati a lacca rossa. Questo tipo di materiale non è in genere presente su pareti intonacate. I dati a sostegno della teorica ubicazione del dipinto perduto sono stati ottenuti mediante l'utilizzo di una sonda endoscopica, che è stata inserita attraverso il muro sul quale è stato dipinto l'affresco del Vasari. La sonda è stata dotata di una microcamera (4 millimetri) che ha permesso al team di ricercatori guidati dall'ingegnere Maurizio Seracini, professore dell'Università della California a San Diego, di vedere cosa ci fosse al di là del Vasari e di raccogliere campioni necessari per ulteriori analisi. Il gruppo di ricerca, ha spiegato Seracini in una conferenza stampa questa mattina a Palazzo Vecchio, insieme al sindaco di Firenze, Matteo Renzi, ha accertato l'esistenza di un'intercapedine tra la parete sulla quale Vasari ha dipinto il suo affresco e il muro retrostante. La scoperta, ha sottolineato Seracini, suggerisce che Vasari "potrebbe aver voluto preservare il lavoro di Leonardo erigendo una parete di fronte all'affresco della 'Battaglia di Anghiari'. Nessun'altra parete nel Salone presenta un vuoto come in questo caso". Tra le prove emerse durante la ricerca spiccano anche le immagini ottenute tramite la sonda endoscopica, che hanno individuato uno strato beige sul muro originale, che può essere stato applicato solamente con un pennello. Secondo Seracini si tratterebbe dei resti dell'affresco scomparso dove Leonardo avrebbe applicato della pittura composta anche da calcite, ovvero con carbonato di calcio.