Cagliari: non solo supermarket, in centro storico resistono le 'buttegas' (3)
(Adnkronos) - Entrare in questi negozi fa respirare l'aria familiare degli ormai scomparsi negozietti di paese, e infatti, i clienti abituali di questi esercizi commerciali, sono per lo piu' cagliaritani d'adozione, ovvero persone o famiglie che sono arrivate in citta' dai paesi e che non si riconoscono nella mentalita' cittadina della vita frenetica e spesso priva di rapporti umani della citta'. Ne sono testimonianza le famose macellerie dei seuesi, i nativi di Seui (Nuoro), che a Cagliari costituiscono una comunita' molto chiusa. Si dice scherzosamente infatti, che Cagliari sia abitata da sardi e cagliaritani, proprio a rimarcarne le origini e le differenze. Distinzioni con i cagliaritani che si vedono anche nelle frequentazioni dei bar: ci sono quelli dei 'seulesi' (Seulo, in provincia di Nuoro), degli ogliastrini, degli oristanesi, dei 'paesani' insomma, comunita' che resistono in citta' con i loro dialetti e le loro abitudini alimentari, difficili da sradicare e tenute vive proprio dalla presenza delle botteghe, e dei bar, che portano in citta' i prodotti dell'interno. Terreno fertile hanno trovato nel centro storico anche le comunita' di immigrati, che hanno riportato, dopo lo spopolamento del dopo guerra, la vita nei quartieri storici. I prezzi degli affitti infatti sono crollati e le comunita' indiane, pakistane, marocchine o tunisine, hanno aperto i loro kebab in quei quartieri. Ora le strade del centro storico, grazie anche alle zone pedonali istituite dal comune, sono animate da una popolazione multietnica che si e' integrata perfettamente con quella sarda. E i sapori e i profumi dei prodotti genuini dell'interno si mischiano con quelli della cucina tradizionale asiatica. Un mix che piace anche ai turisti, sempre piu' numerosi grazie alle navi da crociera che approdano nel golfo di Cagliari.