Trieste: in un magazzino i cimeli del vento, diventera' il Museo della Bora (2)
(Adnkronos) - D'altra parte, la bora a Trieste fa sempre notizia, e allora perche', si sono chiesti Lombardo e i suoi amici, non farne anche una attrazione turistica? Gia' Trieste e' di per se stessa un museo della bora, con le sue strade bordate di pali e catene a cui afferrarsi nei momenti in cui il vento ti aggancia e tenta di gettarti a terra. Anche due strade della citta', via Molino a Vento e via del Vento, evocano quel che accade quando da Est Nord Est arrivano i refoli virulenti. Quando il vento e' forte, dall'alto cade di tutto, nelle strade si rincorrono carte, foglie e quanto altro, il mare e il cielo assumono un colore particolare e le persone che camminano contro vento vengono spinte indietro sui loro passi, mentre se procedono nella direzione del vento vanno quasi di corsa. L'idea di Lombardo e soci parte da un presupposto evidente: il vento non si vede, quello che invece si vede sono appunto i suoi effetti. Il Magazzino vuole suggerire con mezzi limitati ma non per questo inefficaci cosa si potra' vedere nel futuro Museo. Nello spazio, inaugurato il 31 gennaio 2004, e' accatastato di tutto. La visita e' organizzata cosi' in 20 tappe, durante le quali si fa conoscenza con la bora anche attraverso quello che Lombardo definisce ''archivio multimediale eolico''. Si parte del Barattolo della bora, nato come souvenir che sta riscuotendo molto successo, e si prosegue attraverso cartoline, libri, fotografie, filmati, dvd, dischi, collezioni di venti di tutto il mondo in scatola. (segue)