Omicidio Rea: ore cruciali per Parolisi, domani gip decidera' su abbreviato (2)

(Adnkronos) - Il caporalmaggiore dell'esercito, che non molto tempo fa, tramite i suoi legali, ha anche chiesto, per il momento invano, di poter attendere il processo agli arresti domiciliari, si e' sempre dichiarato innocente rispetto alle terribili accuse che gli vengono mosse. Per due procure (inizialmente l'indagine e' stata condotta da quella di Ascoli Piceno e poi e' passata a Teramo per competenza territoriale rispetto al luogo in cui si e' consumato il brutale omicidio) Parolisi, marito di Melania e padre della piccola Vittoria, una bimba di appena tre anni, e' colpevole di omicidio pluriaggravato e vilipendio di cadavere. Parolisi non e' stato da subito iscritto nel registro degli indagati. L'avviso di garanzia infatti gli e' stato notificato il 29 giugno dello scorso anno, a piu' di tre mesi dall'omicidio della moglie Melania. L'arresto e' arrivato invece quasi un mese dopo: a chiederlo il procuratore di Ascoli Piceno Michele Renzo e il sostituto Umberto Monti. A disporlo il gip Carlo Cavaresi, che il 19 luglio lo ha fatto arrestare. Per il primo giudice che lo ha spedito dietro le sbarre, Parolisi avrebbe ucciso la moglie Melania Rea a causa della situazione che si era creata con l'amante, la soldatessa Ludovica Perrone. Scrivevano i magistrati nella richiesta di misura cautelare che il movente dell'omicidio andava ricercato in ''una situazione senza uscita venutasi a creare e a convergere proprio in quei giorni'': ''La promessa 'forte' a Ludovica che ormai la separazione con Melania era cosa fatta e che gia' il 23 aprile (se non il 21) sarebbe andato ad Amalfi a trovarla e a presentarsi ai suoi genitori che nel frattempo avevano gia' prenotato una stanza in albergo e lo aspettavano''. (segue)