Torino: assoldano dei sicari per vendicare morte nipote, lui aveva paura di loro
Torino, 9 mar. - (Adnkronos) - Aveva paura di incontrare i parenti della moglie, morta suicida nel 2009, anche durante le visite al figlio che era stato affidato agli zii materni. E' quanto emerso durante le indagini per il tentato omicidio di Silvester Cerriku, albanese di 31 anni trovato in fin di vita il 2 settembre 2011 sul ciglio di una strada a Oulx, nel torinese. L'uomo era stato investito e aveva due proiettili nella testa ma si era miracolosamente salvato. Dopo sei mesi di indagini i carabinieri hanno arrestato i due zii della moglie, ritenuti i mandanti dell'omicidio non andato a buon fine, e altri cinque complici. Secondo la ricostruzione degli inquirenti gli zii della donna, Leonardo Pici, 32 anni, e sua sorella Liljana Hasa-Pici, 36 anni, entrambi albanesi residenti a Gozzano (No), incolpavano Cerriku della depressione della nipote che si era uccisa lanciandosi dal balcone il 3 settembre 2009 e avevano promesso all'uomo di fargliela pagare. Per questo l'uomo si era trasferito da Gozzano a a Oulx, dove lavorava in un vivaio, ma non aveva voluto far sapere ai parenti dove viveva. Il rancore dei due zii della moglie era cresciuto quando Cerriku aveva chiesto l'affidamento esclusivo del bambino. Per questo i due fratelli avevano contattato un connazionale, Ervin Xhakosi, 26 anni residente a Verona, promettendogli 50mila euro per trovare Cerriku e ucciderlo. L'uomo aveva messo in piedi un gruppo composto da altre quattro persone per organizzare la vendetta: Giovanni Tamburrino, 34 anni, Antonio Improta, 25 anni e Michele Bevilacqua, 20 anni, tutti di Borgomanero (No), oltre a Gaetano Troilo, 28 anni, residente a Gallarate (Varese). (segue)