Gay: Santa Sede, no a diritti ad hoc per omosessuali e a teoria 'gender'

Citta' del Vaticano, 9 mar. - (Adnkronos) - I diritti ad hoc per gli omosessuali o per chi ha ''comportamenti sessuali diversi'', cosi' come la teoria del 'gender', ''non portano nella direzione giusta''. Per questo la Chiesa torna a dire il suo no anche ai matrimoni omosessuali. Tuttavia si ribadisce l'impegno contro le discriminazioni e le violenze di cui possono essere vittime gli omosessuali. E' quanto ha ribadito l'Osservatore permanente della Santa Sede presso l'Onu di Ginevra, monsignor Silvano Mari Tomasi, che ha tenuto due discorsi alla sessione del Consiglio per i diritti umani in corso nella citta' elvetica: il primo, ieri, sul tema della violenza contro i bambini nel mondo, il secondo, pronunciato stamane, sulla questione delle discriminazioni in base agli orientamenti sessuali e all'identita' di genere. ''Ho voluto ribadire, a nome della Santa Sede - ha detto alla Radio Vaticana monsignor Tomasi - che i nuovi tentativi di creare diritti per minoranze, per piccoli gruppi non portano nella direzione giusta, nel senso che mentre vogliamo rispettare la dignita' e prevenire violenza e discriminazione contro qualsiasi persona, incluse le persone che hanno un comportamento sessuale diverso, si vuole insistere sul fatto che i principi proclamati nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo gia' prevedono e gia' provvedono che non ci sia questa discriminazione, per cui arrivare a proporre eventualmente dei diritti particolari va a indebolire il principio dell'universalita' dei diritti come e' stata finora intesa''. ''Questo - ha aggiunto - e' il punto cruciale, mi sembra, da dover tenere in considerazione. E poi, adesso parliamo di risposta a tendenze che alcuni Stati e alcuni gruppi di pressione stanno promuovendo, cioe' il diritto non solo al rispetto e alla non discriminazione delle persone che hanno comportamenti sessuali diversi, ma addirittura in alcuni Stati e' stato introdotto il matrimonio tra persone dello stesso sesso che comporta una interpretazione nuova di questa istituzione''. (segue)