Crisi: imprenditori e disoccupati, record suicidi per motivi economici/Scheda
Roma, 9 mar. - (Adnkronos) - Un suicidio al giorno tra i disoccupati e record di casi per motivi economici. Il commerciante che si e' impiccato oggi a Taranto e il falegname che si e' ucciso a Venezia sono gli ultimi casi di un fenomeno che da qualche tempo vede tragicamente vittime della crisi imprenditori e lavoratori, schiacciati dal peso di debiti o dall'impossibilita' di sostenere finanziariamente aziende e famiglie. Una ricerca dell'Eures, Istituto di ricerche economiche e sociali, relativa al 2009, delineava gia' un aumento dei suicidi legati alla crisi economica e un'interdipendenza con la crisi economico-occupazionale. Sono stati infatti 357 i suicidi compiuti da disoccupati nel 2009, con una crescita del 37,3% rispetto ai 260 casi del 2008 (sono stati 270 nel 2007, 275 nel 2006 e 281 nel 2005), generalmente compiuti da persone espulse dal mercato del lavoro, 272 in valori assoluti, pari al 76%, a fronte di 85 casi di persone in cerca di prima occupazione. Anche in termini relativi il lavoro sembra costituire un vero e proprio discrimine nella lettura del fenomeno suicidario: nel 2009 si sono registrati infatti 18,4 suicidi ogni 100mila disoccupati (il valore sale a 30,3 tra gli uomini a fronte di 5,7 tra le donne), contro 4,1 suicidi tra gli occupati (6 tra gli uomini e 1,4 tra le donne). Cio' conferma la centralita' del lavoro nella possibilita' di costruire e/o di portare avanti un progetto di vita, soprattutto nella componente maschile della popolazione. Le rilevazioni statistiche dell'Istat relative al decennio 2000-2009 attribuiscono alla malattia psichica il 59,5% dei suicidi ''spiegati'' (il 37,5% di quelli complessivi); seguono la malattia fisica (17,5%), i motivi affettivi (15,9%) e quelli economici (6,3%).