Arsenico: Provincia Viterbo pronta a chiedere poteri straordinari
Viterbo, 9 mar. (Adnkronos) - ''La Regione Lazio deve concedere al territorio i poteri straordinari per gestire l'emergenza arsenico nei 39 comuni della Tuscia che presentano concentrazioni superiori ai 10 microgrammi litro nelle proprie fonti e che, a partire dal primo gennaio 2013 senza interventi risolutivi, si troveranno costretti ad emettere l'ordinanza di non potabilita' dell'acqua''. A chiederlo e' il presidente della Provincia di Viterbo, Marcello Meroi, che, insieme all'assessore all'Ambiente Paolo Equitani, questa mattina ha incontrato i sindaci dei comuni che in base ai dati forniti dall'Asl e datati febbraio 2012, presentano nelle proprie acque concentrazioni di arsenico superiori al parametro massimo di tolleranza imposto dalla Comunita' Europea. Il 31 dicembre 2012 scadra' il periodo di deroga e quindi con l'inizio del 2013 se non saranno ricondotte le concentrazioni al di sotto della soglia massima di 10 microgrammi litro non sara' piu' possibile da parte dei comuni, certificare la potabilita' delle acque. Il problema, come detto, riguarda 39 comuni per un totale di 127mila abitanti. Secondo una stima fatta dalla Provincia, per portare a termine i necessari lavori di messa a norma degli impianti, servono circa 18 milioni di euro che la Regione ha pero' gia' detto di non poter al momento erogare. ''Si corre il serio rischio - ha ribadito l'assessore provinciale all'Ambiente Paolo Equitani - di non avere i tempi tecnici per portare a termine gli interventi, costringendo i cittadini a prelevare l'acqua con i secchi dalle fontanelle. Una prospettiva decisamente assurda ed improponibile. Considerato che la Regione ha gia' fatto sapere di non poter far fronte ai costi non resta che rimboccarci le maniche, ricercando soluzioni alternative e rapide''.(segue)