Mafia: Borsellino ucciso perche' ostacolo a trattativa/Il Punto (4)

(Adnkronos) - Un contatto che fa annullare i piani in corso per uccidere Calogero Mannino, ex segretario della Dc siciliana, per accelerare il progetto contro Borsellino, perche', ha dichiarato Bursca, "la risposta nel contatto c'e': e' troppo quello che avete chiesto, qualche cosa ve la possiamo dare: Riina dice o tutto o niente e quindi si va alla forzatura, cioe' agli omicidi. L'omicidio di Borsellino per me e' una forzatura e un'accelerazione". E alcuni giorni prima della strage di Via D'Amelio, Riina disse a Brusca che c'era "un muro" da superare, senza pero' fare esplicitamente il nome di Borsellino. Dopo quella strage, Brusca rivide Riina che era arrabbiato e deluso per come era andata la trattativa, e comunico' "che dietro queste persone che trattavano c'era l'onorevole Mancino". Poi il capo corleonese aggiunse: "Ci vuole un altro colpetto": questo avrebbe dovuto essere un attentato contro l'attuale procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Comunque, i magistrati nisseni sottolineano che "nessuna fonte probatoria ha mai riferito di contatti diretti tra chi rappresentava politicamente lo Stato e chi rappresentava Cosa Nostra". I magistrati nisseni, inoltre, insieme con la Dia confermano il loro parere negativo su Massimo Ciancimino: "ha contribuito a risvegliare la memoria di persone che, pur non direttamente chiamate in causa da lui, forse temevano che fosse a conoscenza di vicende inerenti la trattativa di cui essi erano stati testimoni privilegiati e che in precedenza non avevano mai rivelato ad alcuno", dicono. Ma il ''giudizio finale e' sostanzialmente negativo sull'attendibilita' intrinseca" perche' Ciancimino junior"sembra essere piu' favorevole agli interessi di Cosa nostra che a quelli dello Stato". E non escludono che dietro di lui ci sia "una regia occulta''. (segue)