Archeologia: gli Etruschi tornano in Piemonte dopo 45 anni (2)

(Adnkronos) - Non a caso la mostra si apre con l'elmo crestato villanoviano in bronzo. Un oggetto simbolo del contatto tra gli Etruschi e la comunita' della valle del Tanaro, ritrovato a fine Ottocento in fondo al fiume che bagna Asti, forse donato a un capo locale da uno dei principi-guerrieri che nella seconda meta' dell'VIII secolo a.C. giunsero in queste zone dall'Etruria per aprire nuovi sbocchi al commercio etrusco. Un oggetto che segna anche un passaggio verso il nord della cultura mediterranea, a cominciare dalla idee omeriche legate al prestigio sociale, ma anche le tecniche artigianali piu' avanzate, come la cottura della ceramica e, non ultime, quelle agricole come la coltura della vite e degli ulivi. La mostra esplora anche altri temi cari alla cultura etrusca, come il commercio, il mito, la cura del corpo, l'atletismo e l'oplitismo, con particolari ambientazioni che riproducono gli stili di vita dell'aristocrazia etrusca. Sara' analizzato il tema del banchetto, perfettamente illustrato nelle celebri pitture della tomba 'della Scrofa nera', staccate all'epoca dall'ipogeo a scopo conservativo. Sara' inoltre riunificato il celebre sarcofago dei Vipiniana da Tuscania. Infine, a testimonianza dell'influenza che le scoperte archeologiche etrusche ebbero nell''800, saranno esposti i disegni di Pelagio Palagi per il gabinetto 'etrusco' che l'artista realizzo', su commissione di Carlo Alberto di Savoia, nel castello di Racconigi, residenza prediletta del re piemontese.