Unita' d'Italia: Savona, Mazzini torna nella cella della Fortezza del Priamar
Roma, 8 mar. (Adnkronos) - La cella di Giuseppe Mazzini nella Fortezza del Priamar, a Savona, torna ad essere suggestivamente 'abitata' dalla voce di Mazzini. Sabato, nella ricorrenza del 140esimo della morte, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per la Comunicazione e l'Editoria, Paolo Peluffo, inaugurera' la mostra 'Il Giovane Mazzini' realizzata dall'Unita' tecnica di missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri per le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unita' d'Italia. Saranno presenti il sindaco di Savona, Federico Berruti, e la direttrice della Pinacoteca Civica, Eliana Mattiauda. L'esposizione permanente, essenzialmente didattica, racconta le vicende del giovane Mazzini attraverso pannelli illustrativi della sua vita, delle sue prime prove di cospiratore, dei giovani che formo' e con cui fu a contatto. Attraverso la lettura di brani mazziniani, sono raccontati i tempi, le modalita', gli umori legati ai periodi di prigionia dell'Esule, ricreando nel modo piu' fedele lo scenario da cui prese le mosse la svolta che tanto avrebbe significato per la nascita dell'Italia come Nazione. La cella del Priamar torna ad avere il suo significato centrale nelle vicende giovanili di Mazzini, mettendo in risalto il lato umano del personaggio, a partire dal luogo in cui fu prigioniero. La mostra curata da Giuseppe Monsagrati e Anna Villari e' stata progettata ed allestita dallo Studio Next Urban Solutions. Fu Mazzini stesso, in quella che e' considerata la sua autobiografia, a caricare di un significato che forse non ebbero i mesi da lui vissuti in una cella della fortezza di Savona, presentandoli come l'opportunita' offertagli involontariamente dalle autorita' sabaude per meditare sui limiti dei metodi di lotta della Carboneria e sulla necessita' di superarli attraverso una costante correlazione tra il pensiero e l'azione, tra l'educazione capace di creare una coscienza nazionale e i mezzi per tradurla in atto.