Unicredit: Fondazioni puntano a riprendersi presidenza (2)
(Adnkronos) - E' vero che la banca conserva rilevanti attivita' in Germania, dove ha rilevato la Hypovereinsbank, ma la quota dei soci tedeschi e' ormai ridotta. Sopra il 2% rimane solo Allianz, la cui presenza storica nell'azionariato e' connessa al presidio della partecipazione stessa e alla partnership nella bancassicurazione con il gruppo. La stessa Helga Jung, rappresentante del gruppo tedesco nel board di Unicredit, siede anche nel vorstand, il consiglio di gestione di Allianz. La Jung e' responsabile del business assicurativo nella Penisola Iberica e in America Latina, dell'M&A, delle Partecipazioni Strategiche, tra l'altro. Deleghe non secondarie, che operativamente mal si conciliano con un eventuale accrescimento degli impegni nel cda di Unicredit. "Le Fondazioni vogliono almeno riprendersi un presidente che controllano", spiega la fonte. Le Fondazioni, conclude, vogliono "un presidente che rappresenti gli azionisti, che guardi quello che fanno i manager e, se vede cose che non gli piacciono, avverta i soci". Alessandro Profumo diceva, nel 2005, che "avere azionisti soddisfatti, e generare valore per essi, e' garanzia di autonomia imprenditoriale. E' evidente che laddove non si avessero azionisti soddisfatti nel tempo, si correrebbe il rischio di subire una serie di influenze nella gestione aziendale che potrebbero ridurre il grado di autonomia imprenditoriale di cui ogni cda e ogni struttura manageriale devono godere, per avere un progetto e poterlo realizzare in assenza di influenze non fisiologiche". Era la visione, forse parziale, di un manager noto per la sua autonomia, che pero' aveva ben chiaro cosa sarebbe successo se si fosse visto costretto a tagliare il dividendo e a lanciare ripetuti aumenti di capitale, come e' successo negli ultimi anni, complice la crisi che imperversa dal 2007-2008.