Tangenti: indagato Boni (Lega), per inquirenti sistema da Tangentopoli
Milano, 6 mar. (Adnkronos) - E' un sistema che ricorda quello della Tangentopoli di vent'anni fa, con un partito, la Lega Nord, che avrebbe creato un sistema di rastrellamento di soldi a partire dal 2008. E' questo, secondo gli addetti ai lavori, la fotografia che emerge dall'inchiesta che ha coinvolto il presidente del consiglio regionale lombardo Davide Boni. Formalmente i magistrati milanesi contestano agli indagati uno scambio di mazzette, in parte date e in parte solo promesse, per circa un milione di euro tra il 2008 e il 2010, ma negli atti d'indagine si parla di ''rapporti attuali'' tra gli indagati. E i soldi, e' il sospetto della Procura, sarebbe stati utilizzati in gran parte per finanziare la Lega. Insieme a Boni sono indagati anche il capo della sua segreteria, Dario Ghezzi, l'immobiliarista Luigi Zunino (ex numero uno di Risanamento), il consigliere provinciale leghista Marco Paoletti, Edoardo Sala (ex sindaco di Cassano d'Adda), l'architetto Michele Ugliola e suo cognato Gilberto Leuci, oltre all'imprenditore Francesco Monastero. Boni e Ghezzi, secondo la Procura, "utilizzavano gli uffici pubblici della Regione come luogo d'incontro per raggiungere accordi o per la consegna dei soldi". L'inchiesta nasce da un'indagine su un giro di tangenti che riguardano gli ex amministratori del Comune di Cassano D'Adda, in provincia di Milano, e che aveva portato all'arresto dell'allora sindaco Edoardo Sala. A dare impulso al nuovo filone che coinvolge oggi Boni sarebbero state una serie di dichiarazioni rese agli inquirenti dall'architetto Michele Ugliola, indagato per la vicenda che riguarda il comune del milanese e coinvolto anche nel caso Montecity-Santa Giulia. Ai verbali di Ugliola si sono aggiunte le dichiarazioni rese da Marco Paoletti, parole certificate in qualche modo dalle intercettazioni disposte. (segue)