Lucio Dalla: il confessore, avrei celebrato funerale anche dopo outing

Roma, 5 mar. (Adnkronos) - ''Per quanto mi riguarda, non avrei avuto problemi'' a celebrare il funerale di Lucio Dalla, anche se la sua omosessualita' fosse stata nota e dichiarata. Dom Ildefonso Chessa, monaco benedettino del Convento di Santo Stefano di Bologna, amico e confessore di Lucio Dalla, chiarisce cosi' all'Adnkronos la sua posizione, all'indomani delle polemiche sulla presunta ipocrisia della Chiesa. Polemiche che Dom Chessa definisce ''immeritate, frutto di un'ipocrisia che confina con una sorta di populismo di ritorno, mentre questo e' il momento di tacere''. Dom Chessa precisa di parlare a titolo personale. ''Non posso rispondere per quanto riguarda la Curia bolognese - dice - ma se ha dato l'autorizzazione...''. E ribadisce ''comunque per loro non me la sento di dire si o no''. ''Noi siamo amati tutti dal Signore, in quanto suoi figli, e ognuno di noi lo e' in modo particolare nella sua individualita'. Davanti al Signore - sottolinea il monaco benedettino - ogni cosa viene ricomposta, al di la' delle nostre fragilita'''. ''Ci sono tantissimi esempi negli ultimi tempi, non vedo perche' io debba fermarmi di fronte a etichette che servono solo a far parlare '', aggiunge. ''Il concetto di fondo e' che la misericordia del Signore va oltre queste stupidaggini e bassezze. L'elemento da sottolineare - spiega poi tornando a riferirsi a Dalla - e' che comunque la chiesa bolognese gli ha dato tranquillamente ospitalita' pur conoscendo la situazione. Quello che e' prevalso e' che lui era un credente. E questo dovrebbe prevalere sempre''. ''Basta leggere i documenti del Magistero - osserva ancora Dom Chessa - Il problema e' che pur non conoscendo cio' che la chiesa pensa al di la' dell'atto si dicono cose poco gentili e sicuramente immotivate Chi vuole sottolineare questo aspetto lo fa solo per cercare visibilita' e non per dare un contributo costruttivo al dialogo''.