Perugia: legale famiglia Bianzino, temo che sentenza sia pietra tombale su caso (2)

(Adnkronos) - A caldo, dopo la lettura della sentenza, e' stato proprio Massimo Zaganelli, il legale di Citta' di Castello che ha seguito la vicenda fin dalle primissime battute a sostenere che adesso e' il momento in cui si potrebbe chiedere di riaprire l'indagine per omicidio volontario che il pubblico ministero Giuseppe Petrazzini aveva archiviato. Per i familiari di Aldo infatti, in dibattimento sono emersi degli elementi medico legali che potrebbero spingere un giudice a disporre ulteriori accertamenti sulla morte di Aldo Bianzino. Per il professor Vittorio Fineschi infatti, il consulente della parte civile, fermo restando la presenza dell'emorragia subaracnoidea che ha provocato la morte di Bianzino e la presenza della lesione al fegato, propone una lettura diversa da quella dell'insorgenza spontanea data dai periti del pm. Per Fineschi l'emorragia, che inizialmente fu di modesta entita' perche' non avrebbe inondato di sangue le parti piu' profonde del cervello, potrebbe anche essere stata provocata da un trauma: una torsione della testa, uno scuotimento, qualcosa che abbia causato una lacerazione e un'uscita di sangue. Per il medico questa affermazione e' possibile vista l'assenza del rinvenimento dell'aneurisma stesso. Quanto alla lesione al fegato ha sostenuto, studi alla mano, che la stessa risulta classificata come molto rara nelle manovre rianimatorie. E generalmente correlata anche da altri traumi classificati come meno rari. Per Fineschi insomma la lesione al fegato, su un soggetto morto, con un versamento di sangue come quello di Bianzino solleva piu' di una perplessita'. E anche per la famiglia che chiede ancora spiegazioni. (segue)