Giglio, al via la maxi udienza per l'incidente probatorio: centinaia le persone presenti
Grosseto, 3 mar. - (Adnkronos/Ign) - Sta per cominciare l'udienza per l'incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio al Teatro Moderno del capoluogo della Maremma. Per l'occasione il teatro è stato trasformato in un'aula del tribunale opportunamente allestita per accogliere centinaia di persone. Le prime file sono state riservate ai difensori delle parti offese, ai consulenti tecnici, ai collaboratori delle difese. Al momento la sala è riempita per un terzo, circa 200 persone, mentre le altre sono fuori in attesa di essere sottoposte ai controlli. Proprio per evitare che possa entrare qualsiasi strumento volto alle riprese audio-video - vietate-, l'udienza sta cominciando in ritardo. In aula non sarà aperta la scatola nera, ma saranno affidati gli incarichi peritali per l'analisi delle registrazioni. Sono centinaia le persone tra curiosi ma soprattutto giornalisti, fotoreporter e cameramen di televisioni provenienti da ogni parte del mondo che dalle 8 di questa mattina stazionano davanti al teatro. ''Non siamo entrati nel Teatro Moderno di Grosseto dall'ingresso sul retro per evitare mass-media e televisioni ma abbiamo dovuto farlo su precise indicazioni delle autorità pubbliche in ordine a motivi di sicurezza'', hanno precisato gli avvocati difensori del comandante Francesco Schettino, guidati da Bruno Leporatti. Il comandante, come noto da giorni, non è presente a Grosseto ed è rimasto nella sua casa di Meta di Sorrento (Napoli), dove sta scontando i domiciliari. "E' un imbecille per essere gentile e anche un criminale". Con queste parole Francesca Scaramuzzi, residente a Biella, si fa portavoce della rabbia delle decine di passeggeri protagonisti loro malgrado del naufragio della Costa Concordia giunti a Grosseto. "Mi sono fatta forza in quel momento drammatico non pensando mai alla morte ma è stata un'esperienza terribile", ha aggiunto la donna parlando con i giornalisti. "Ho visto il comandante Schettino con altri quattro ufficiali andare via. Non è scivolato su una scialuppa", ha spiegato l'avvocato Giuseppe Grammatico di Palermo, che insieme alla moglie si trovava sulla Costa Concordia al momento del naufragio. E' presente questa mattina all'incidente probatorio a Grosseto in veste di parte offesa ma anche come difensore di una famiglia di tre persone palermitane presenti anche loro sulla nave. "E' stato perso troppo tempo prima di dare l'allarme. Poteva essere fatto tutto molto più rapidamente e si sarebbero potute evitare molte delle conseguenze che poi ci sono state", ha aggiunto Grammatico. Interpellato prima dell'udienza anche l'avvocato Salvatore Catalano, difensore di Ciro Ambrosio, comandante in seconda della Costa Concordia, primo indagato dalla Procura di Grosseto insieme al comandante Schettino. "Il mio assistito è stato l'unico ufficiale in plancia -ha fatto osservare - che ha dato un ordine diverso da quello del comandante Schettino, ovvero quello di calare le scialuppe. Lo ha fatto dal ponte 4". La legge, ha aggiunto, "prevede che il comandante in assoluto è il responsabile della nave e mi auguro che alla fine del processo la posizione di Ambrosio possa essere rivista". Da parte sua, l'avvocato Marco De Luca difensore della Costa Crociera, entrando al Teatro Moderno, ha sottolineato: "Ci aspettiamo una ricostruzione puntuale di quanto è accaduto. Abbiamo pienissima fiducia nella procura di Grosseto ma vogliamo una ricostruzione completa dei fatti. La Costa ha perso una nave. E che la compagnia esca addirittura imputata mi sempre un po' forte. Noi siamo parte offesa. Mi sembra ovvio". "Auspichiamo che sia fatto tutto adeguatamente ma credo che oggi non succeda nulla di fatto", ha affermato invece Davide Vieschi, avvocato della mamma di Dayana, la piccola di 5 anni che ha trovato la morte durante il naufragio della Costa Concordia.