Tav: don Gallo a Monti, ora tregua e tavolo con 'partigiani' della Valle
Roma, 2 mar. (Adnkronos) - ''Io sto con chi protesta contro la Tav, sto con i 'partigiani' della Valle che hanno scelto la democrazia e la difesa della salute contro affari e cricche''. Don Andrea Gallo, fondatore della comunita' di San Benedetto al Porto, sta dalla parte delle persone che ''lottano per la verita' contro un'opera inutile, pericolosa e disastrosa''. ''Da quelle parti c'e' uno spirito di liberta' -sottolinea all'Adnkronos il prete di strada- nelle catacombe del convento dei frati di Susa c'era la sede del comitato di Liberazione nazionale. Questa e' una vera e propria resistenza per il futuro dell'ambiente e della democrazia''. ''In quella Valle hanno creato una rabbia, e non sara' facile farla rientrare'', rimarca don Gallo. Che punta il dito contro chi condanna il Movimento, chiamando in causa Palazzo Chigi: ''Perche' il governo non ascolta i veri comitati della Val di Susa? Come si fa a non sentire la voce del popolo e poi andare a Bruxelles a difendere questa cattedrale inutile dell'alta velocita'? Monti e i suoi ministri dovevano fare il punto con la popolazione e gli esperti, e invece non hanno ascoltato nessuno. Il grido al governo e' forte: fate una tregua, e ascoltate i comitati''. ''Sono un antico membro del comitato No Tav -aggiunge il sacerdote genovese- e sono convinto che l'opera che si vuole realizzare contro la volonta' popolare sia inutile. Lo diceva gia' 'l'Economist' a settembre 2011, senza dimenticare i 360 professori universitari che da anni sostengono questa tesi''. ''Assurdo -ragiona don Gallo- pensare a una spesa cosi' alta per una cosa senza senso, quando da decenni abbiamo i treni dei pendolari che non funzionano''. (segue)