Mostre: a Firenze Sargent e gli impressionisti del Nuovo Mondo (3)

(Adnkronos) - Opere sospese tra la formazione accademica ricevuta in patria, il confronto con gli impressionisti francesi e, per alcuni di essi, con le tele dei pittori italiani piu' sensibili agli effetti di luce: i Macchiaioli e poi i naturalisti toscani. Ai precursori, maestri per le generazioni piu' giovani, cui appartengono William Morris Hunt e John La Farge, seguono gli ''espatriati'' in Europa, John Singer Sargent, Mary Cassatt, James Abbott McNeill Whistler, che vantavano una brillante componente cosmopolita. Il cuore dell'esposizione sara' costituito dalle opere di soggetto fiorentino dipinte da alcuni esponenti del gruppo americano piu' vicini all'Impressionismo: i ''Ten American Painters'', fra cui William Merritt Chase e Frederick Childe Hassam. Anche Franck Duveneck, insieme alla moglie Elizabeth Boott, ebbe un ruolo importante nelle relazioni fra artisti americani e toscani, riunendo intorno a se' un gruppo di allievi, i cosiddetti Duveneck boys, fra i quali si distinsero John White Alexander e Joseph Rodefer DeCamp. Le loro opere dialogano all'interno delle varie sezioni con quelle dei pittori fiorentini e toscani che piu' si avvicinarono alla maniera sofisticata e ricca di suggestioni letterarie promossa dai circoli piu' esclusivi di quella colonia internazionale: fra questi Telemaco Signorini, Vittorio Corcos, Michele Gordigiani e, toscano ''naturalizzato'', Giovanni Boldini. (segue)