Milano: donna sciolta nell'acido, ex compagno 'non l'ho uccisa'

Milano, 1 mar. (Adnkronos) - Lea Garofalo, la donna sequestrata e poi sciolta in 50 chili di acido, secondo l'accusa, dall'ex compagno a Milano, quando ha deciso di collaborare con la giustizia "ha detto una bugia, perche' non aveva la testa". E' quanto ha dichiarato oggi nell'aula della Corte d'Assise di Milano l'ex convivente, Carlo Cosco, imputato per l'omicidio. L'uomo ha reso oggi dichiarazioni spontanee, e ha affermato di non aver ucciso l'ex compagna perche' "se la volevo uccidere, la uccidevo in Calabria". Nel processo davanti ai giudici della prima Corte d'Assise sono imputati, oltre a Cosco, altre 5 persone ritenute vicine a una cosca della 'ndrangheta del Crotonese e tutte accusate, a vario titolo, de sequestro e l'omicidio della donna avvenuto, sempre secondo l'accusa, fra il 24 e 25 novembre 2009. La donna nel 2002 aveva deciso di testimoniare sulle faide interne tra la famiglia Cosco e un'altra rivale, parlando anche di alcuni omicidi. Per questo era finita sotto protezione, programma da cui era pero' uscita nel 2006. Nel processo e' parte civile contro il padre e gli altri imputati anche la figlia di Lea, Denise, oltre alla sorella e alla madre della donna. Oggi Cosco ha voluto prendere la parola davanti ai giudici per proclamare la sua innocenza affermando "siamo nelle vostre mani, abbiamo fiducia in voi, nella Corte". Prima ha spiegato di essere "estraneo ai fatti". Poi ha aggiunto: "la verita' la so solo io e faro' chiarezza. La sorella della mia ex mi ha descritto come un uomo violento e senza scrupoli, ma io vengo da una famiglia onesta di lavoratori e ho la coscienza pulita.. con la mia ex non riuscivo a trovare un equilibrio familiare e di lei non me ne fregava piu' niente". Quanto alla collaborazione della ex compagna, "lei mi aveva detto che aveva raccontato degli omicidi, ma mi ha detto anche che era una bugia, perche' non aveva la testa".