Mafia: Fillea Cgil, gia' chiuso il 90% delle aziende edili confiscate
Palermo, 29 apr. - (Adnkronos) - Il 90 per cento delle aziende edili sequestrate e confiscate alla mafia si e' gia' estinto. Per le altre che restano ancora in vita con grande difficolta', la Fillea Cgil chiede una norma che le aiuti ad immettersi sul mercato, un provvedimento per la ''continuita' d'esercizio d'impresa'' che garantisca i lavoratori. ''L'Ati Group di Bagheria, appartenuta a Michele Aiello, in amministrazione giudiziaria, con i suoi 150 dipendenti, di cui meta' in cig, dopo 6 anni di ammortizzatori sociali rischia di chiudere perche' i cantieri si stanno esaurendo. E questa e' l'azienda simbolo: ce ne sono decine di altre a rischio decesso. Siamo a un punto di non ritorno'' dicono il segretario della Fillea Cgil di Palermo, Mario Ridulfo, e il segretario nazionale Fillea Cgil, Salvatore Lo Balbo. L'allarme e' stato lanciato durante il convegno ''Lotta alle mafie. Bonifica e prospettive per le imprese delle costruzioni sequestrate e confiscate'', organizzato dalla Fillea Cgil e dal centro Pio La Torre, in corso alla Sala delle Capriate dello Steri, a Palermo. Al convegno, che domani prosegue a Palazzo dei Normanni alle 9.30, dopo la commemorazione di via Turba in ricordo di Pio la Torre e Rosario Di Salvo, sara' lanciata la proposta della Fillea Cgil con le nuove regole per immettere sul mercato le imprese sequestrate e confiscate alla mafia, la maggior parte delle quali risiedenti in Sicilia. (segue)