Immigrati: sindaco di Rosarno, nessuna nuova politica se non si modifica legge Bossi-Fini

Reggio Calabria, 28 apr. (Adnkronos) - ''E' certo difficile parlare di una nuova politica dell'immigrazione fino a quando la legge Bossi-Fini non sara' modificata e si considerera' il clandestino come un delinquente abituale perche' le leggi attuali sull'immigrazione sono tutte viste con l'approccio al problema del solo ordine pubblico, non in una prospettiva di un mondo e di un modello di sviluppo che non puo' chiudere le frontiere perche' cosi' va contro la storia''. E' quanto afferma il sindaco di Rosarno, Elisabetta Tripodi, nell'intervento pubblicato nel dossier di Rete radici sulla situazione dell'immigrazione nella piana di Gioia Tauro, a un anno dalla rivolta. ''Nella realta' di Rosarno oggi, dopo un anno, e' tutto cambiato paradossalmente in peggio'', sostiene il sindaco. ''Non ci sono piu' i ghetti (ex fabbriche dimesse che raccoglievano circa 600 persone) ma i migranti -scrive ancora Elisabetta Tripodi- vivono in casolari abbandonati nella campagna o in case fatiscenti del centro storico. I migranti africani sono tornati nonostante tutto e oggi riescono a lavorare solo un giorno o due a settimana perche' c'e' una forte crisi agrumaria, e l'aumento dei controlli contro il lavoro nero rende pericoloso per il datore di lavoro il loro impiego''. (segue)