Strage di Natale: 23 dicembre 1984, alle 19.08 l'eccidio sul rapido 904/Adnkronos (3)
(Adnkronos) - Il Rapido 904 continua a correre. Vuole recuperare il ritardo. Alle 18,55 imbocca la galleria tra Vernio e San Benedetto Val Di Sambro, diciotto chilometri, la piu' lunga d'Italia. Dentro quella gola lungo la montagna il buio e' intermittente. Ogni 50 metri le luci fotoelettriche abbagliano i visi dei passeggeri. La galleria sembra non finire mai, il rumore e' assordante. Antonio Cercola si alza a fumare una sigaretta. Guarda fuori dal finestrino. Le 19.08. Un colpo sordo corre lungo tutto il convoglio. Un vento caldo, sempre piu' denso, rovente, investe i vagoni. Uno squarcio tra le lamiere ha aperto il ventre del treno. Esattamente a meta'. Fumo, fuoco, ressa. E sangue. E' il caos, la gente rompe i vetri dei finestrini. Topi in gabbia. Intorno e' il buio assoluto, tagliato solo dalle alte vampate delle fiamme. Cercando una via d'uscita la folla impazzita travolge tutto quello che gli finisce tra i piedi. Valigie, scatole, borse, persone. Inizia a correre lungo la galleria. Non sa neppure da che parte andare, ma corre. Disperata. Non e' importante dove. L'importante e' che sia lontano da li'. Qualcuno riesce a uscire dal tunnel e, in preda al panico, si inerpica su per la collina alle porte di San Benedetto. Li', almeno, c'e' silenzio. Pianti disperati ovunque. Dentro il treno rimangono in quindici. Quindici corpi a pezzi. Irriconoscibili, arsi dalle fiamme. (segue)