Strage di Natale: 23 dicembre 1984, alle 19.08 l'eccidio sul rapido 904/Adnkronos (2)

(Adnkronos) - Quel convoglio pesante di gente, di vite, corre lungo la tratta Napoli-Milano. Chi legge, chi dorme, chi guarda fuori dai finestrini appannati. Il Rapido 904 e' carico come un mulo. Di chilometri ne ha macinati tanti prima di questa sera. Alla Stazione di Firenze qualcuno scende, altri salgono. Un uomo sulla quarantina ha in mano una grande valigia. Sale di fretta sul vagone 10. La lascia li'. E va via. Nessuno lo nota, mentre sul vagone 9 salgono Pierluigi Leoni e Valeria, la sua fidanzatina. Hanno appena 18 anni, stanno insieme da qualche tempo. Sono diretti a Milano per le vacanza. Le prime da quando hanno finito la scuola. Sono le 18.35 e il treno porta un lieve ritardo. Lo dice il capoconvoglio al microfono. Una ventina di minuti, non di piu'. Normale amministrazione, pensano i passeggeri. Per una tratta cosi' lunga, un piccolo intoppo e' la routine. Il tempo scorre lentamente, mentre il treno percorre gli ottanta chilometri tra Firenze e Bologna. Lascia la stazione di Santa Maria Novella, sfiora Prato con i capannoni del tessile. Taglia a meta' le colline toscane. Verdi e buie. Fa freddo. E ne fara' sempre di piu' ora che quel convoglio ha iniziato la sua salita lungo le creste del tratto appenninico. E' stanco, carico. In alcuni scompartimenti le luci sono spente. Gli altri passeggeri provano a tenere bassa la voce. Il sole e' tramontato gia' da tre ore, e c'e' chi vuole dormire, mentre i bambini piangono. (segue)