Cultura: il settore torna a bussare alla porta del Mibac (4)

(Adnkronos) - Determinati territori delle coscienze e dell'immaginario collettivo, della liberta' e della formazione critica, per i promotori dell'iniziativa, ''sono considerate dal governo come posta in gioco da conquistare anche con interventi economico-finanziari, spostamenti di risorse, modifiche semistrutturali e tagli di personale, come avvenuto per la scuola e l'Universita' , dove insieme ai diritti si sono colpiti la ricerca e il futuro libero di migliaglia di persone''. ''Riteniamo invece -si afferma nella nota- che si debba battere contro ogni forma di omologazione del pensiero, aprendo sempre piu' spazi di informazione e rompendo ogni forma di monopolio-duopolio televisivo, intervenendo nel settore della comunicazione con normative si', ma che moltiplichino la diffusione dei giornali e delle trasmissioni, aprano la concorrenza invece di restringerla, diano spazio alla creativita' ed insieme alla velocita' di interazione (ad esempio la 'banda larga', il wi-fi libero e 'sociale') favoriscano il libero mercato di risorse pubblicitarie (in particolare riequilibrando il rapporto tra Tv, radio e carta stampata) come avviene in tutto il mondo occidentale, superando gli insopportabili e antieconomici conflitti di interesse che bloccano la crescita dei sistemi di comunicazione''. (segue)