Cultura: il settore torna a bussare alla porta del Mibac (2)

(Adnkronos) - ''Il governo francese -rendono noto i promotori- investe nella sola Ope'ra de Paris 105 milioni di euro l'anno, a fronte del governo Berlusconi, che per tutto il settore dello spettacolo, per il 2010 ha stanziato poco piu' di 400 milioni di euro e per il 2011 ha mantenuto piu' o meno la stessa quota'', solo dopo ''estenuanti trattative e proteste''; aumentando ''le accise sulla benzina e mostrando (quasi fosse nel dna di questo esecutivo) una concezione della cultura non come diritto, ma come una sorta di 'tassa' che i cittadini debbono pagare, dimenticando e rovesciando il dettato costituzionale''. Le associazioni pero' hanno apprezzato la volonta' di Galan ''di aprire una nuova fase ma -sottolineano- occorrono impegni precisi e concreti. Perche' nelle dichiarazioni programmatiche, illustrate al Senato dal neo ministro, non sono mancati annunci tanto impegnativi da metterne in seria discussione la credibilita'''. ''Galan -aggiungono- ha evocato un Piano Roosevelt per la cultura, ha messo sul tavolo ben 31 miliardi di euro, con riferimento alle risorse europee per il sud; ha fatto affidamento sul 3% delle risorse per le opere infrastrutturali; ha sostenuto che gli incassi dei musei debbano affluire direttamente al ministero e infine, che consistenti risorse private sono pronte ad affluire a prescindere dai margini di profitto. Di conseguenza, secondo Galan, il problema non sono le risorse ma il modo in cui queste vengono gestite''. (segue)