Cultura: il settore torna a bussare alla porta del Mibac (3)
(Adnkronos) - Come associazioni, insistono i promotori, ''riteniamo che quello della gestione sia un enorme problema che richiede un serio approfondimento a partire dalla trasparenza dei soggetti coinvolti e delle procedure di spesa. Sostenere pero' che il settore non abbia bisogno di risorse, quando poi si va ad aumentare l'accisa sulla benzina mettendo strumentalmente in contrapposizione consumatori e cultura, lascia quanto meno stupiti''. Sulla valorizzazione del nostro patrimonio, continua la nota, ''l'Italia puo' costruire una strategia di sviluppo sostenibile per l'oggi e per il futuro. Per questo e' necessario che chi vi opera per conservarlo, valorizzarlo, promuoverlo e gestirlo abbia il sostegno di chi governa e delle istituzione, con adeguati investimenti e riconoscimenti professionali''. ''Ma in questa epoca di capitalismo informativo e cognitivo -aggiungono le associazioni- i beni immateriali non sono meno importanti di quelli materiali, anche da un punto di vista economico: ed e' per questo che rifiutiamo la logica dell''incursione violenta', a forza di decreti legge (come accaduto negli ultimi due anni), in questi territori della conoscenza, ritenuti forse troppo 'infedeli' per chi vuole irregimentare la cultura, troppo liberi per chi ritiene che il web debba essere invece strettamente regolamentato''. (segue)