Scuse catodiche

Amadeus, Chissà chi è fa flop? Per giornaloni e sinistra del popolo è colpa dei telespettatori "pigri"

Ignazio Stagno

Non basta il 2,7 di share per dire una cosa semplice: Amadeus ha sbagliato le scelte, il programma non funziona, ogni tanto, capita a tutti, qualcosa va per il verso storto. E invece le cose non stanno così, almeno a sentire la vulgata che si aggira sui giornaloni che difendono a spada tratta il conduttore. Gli stessi che gridarono alla scandalo (con tanto di attacchi a Rai e governo) quando Amedeo Sebastiani decise di accettare l’offerta del Nove.

Ebbene, nelle ultime ore si sta facendo largo una nuova tesi difensiva per Amadeus. Gli avvocati d’ufficio scagionano il conduttore, il format e la rete per il flop di Chissà chi è. La colpa a quanto pare è del telespettatore «pigro». Sì, avete letto bene, il telespettatore è «pigro» e addirittura avrebbe anche noti problemi alle articolazioni della mano che impedirebbero alle dita di pigiare i tasti oltre il “canale uno” sul telecomando, il “Nove” è troppo lontano sulla tastiera.

 

 

 

Questo pubblico, colpevole di aver abbandonato Amadeus, viene dipinto così da qualche commentatore: «Super-abitudinario, loro di schiacciare un numero diverso del telecomando non ne vogliono sapere». Poi, sempre su qualche giornalone, c’è chi mette in guardia Amadeus da nuovi obiettivi professionali come ad esempio riportare in pista La Corrida, storico programma di Corrado. Qua addirittura si chiede uno stop anticipato ad Amadeus, non per qualche sua mancanza o magari per criticità legate al format, no, niente di tutto ciò. Il problema è sempre lo stesso: il maledetto pubblico di Rai 1.

 

 

 

«La Corrida è soprattutto adatta a quel pubblico di Rai1 che non si è schiodato dal primo canale», è il ragionamento che si fa ad esempio sul Corriere. Ma in questa ondata di sperticate difese in favore di Amadeus, il quale «è molto più abbattuto per il derby perso dall’Inter che per i dati di ascolto che legge ogni mattina», ci fa sapere qualche autorevole commentatore, c’è un malinteso di fondo che forse è meglio chiarire. Il pubblico «tonto, pigro, abitudinario» (all’appello ci manca solo “rincoglionito”) è un concetto distante anni luce da questa realtà. Una realtà in cui la tv si è trasformata, in cui si cambia canale usando Alexa e in cui il concetto stesso di “canale” in tv è di gran lunga superato dal proliferare di app, di spazi tematici e di ogni possibile finestra televisiva che soddisfa il narrowcasting, il gusto di nicchia, contro l’obbligato broadcasting del passato.

In questa epoca in cui ogni sera, non solo ci soffermiamo a guardare il classico “cosa c’è in tv”, ma ci mettiamo con pazienza e un pizzico di curiosità, appunto senza pigrizia, a sfogliare il catalogo delle locandine di film e serie tv, ma anche documentari e programmi di intrattenimento che abbiamo lì, sul nostro televisore, a portata di app e di telecomando. E così questa incredibile fatica che paralizzale mani dei telespettatori si manifesterebbe solo per spostarsi da Rai Uno a Nove e proprio nell’unità di tempo in cui va in onda Amadeus.

Che sfiga. Dita agili e zero fatica invece quando quel pubblico si è spostato dall’1 al 3 e al 9 per seguire Fazio sul telecomando. E in queste ardite analisi che con forte imbarazzo cercano capri espiatori per un’avventura, quella di “Chissà chi è”, cominciata male, sullo sfondo c’è un altro concetto piuttosto assurdo: il successo di Affari Tuoi sotto la gestione De Martino non è più dovuto al conduttore (cosa che invece veniva sottolineata più volte nella gestione Amadeus). No, per le vedovelle di Amedeo Sebastiani il merito a questo giro è tutto del format capace di sopravvivere e di andar a gonfie vele a prescindere dal timoniere. Insomma De Martino viene dipinto come un robot che esegue un compito facile dall’esito scontato. E invece chi conosce la tv sa benissimo che è tutto il contrario. Il conduttore deve entrare in sintonia col pubblico, deve sedurlo anche se il prodotto ha già successo e si vende bene. Perché chi guarda il piccolo schermo non è «pigro» e può cambiare canale rapidamente. Con buona pace degli ultras di Amadeus.