Grande macello
Gf Vip, Signorini contro Repubblica: esplode un caso clamoroso
Le premesse per fare male c'erano già tutte. Loro però sono riusciti a fare addirittura peggio. E, sì, usiamo volutamente un generico "loro" perché dal Grande Bordello che è andato in onda, giovedì sera, su Canale 5 non si è salvato nessuno. Tutti- conduttore, bulli & pupe, vip in studio e ospiti presenti in puro spirito- ne sono usciti con le ossa rotte. Partiamo dal principio, ossia dal caso Marco Bellavia: ovviamente non poteva mancare il sequel di quello che Signorini ha subito ribattezzato «un caso nazionale: ne parlano tutti, per strada, negli uffici». C'è di che andarne fieri, a quanto pare: «La tv di solito non parla mai di salute mentale».
Nessuno insomma se ne era accorto, ma l'Elisir 2.0 si chiama Gf Vip. Ma dicevamo. Si torna a parlare del caso Bellavia il quale ancora non se la sente di presentarsi in studio. In compenso però manda una «lettera molto amara». Nella missiva l'ex volto di Bim Bum Bam (o gli autori per lui? Non lo sapremo mai) spiega che sta soffrendo ancora molto ma di aver capito che, grazie a quanto è successo, ha potuto lanciare un messaggio ossia che «solo insieme si può soffrire meno». Annuncia quindi di voler intavolare un dialogo con i suoi ex aguzzini: «se poi qualcuno, guardandomi negli occhi, abbasserà lo sguardo, be' non sarà certo colpa mia», conclude.
IN SILENZIO
Dalla Casa i concorrenti ascoltano in silenzio e così restano persino quando viene chiesto chi, tra loro, teme di poter abbassare effettivamente lo sguardo. Tutti muti, tranne Gegia la quale pagherà cotanta sincerità: a fine puntata, otterrà sette nomination su undici finendo al televoto. Al Bellavia Gate segue poi la polemica con La Repubblica, rea di aver ventilato l'ipotesi di una doppia morale: «Secondo il quotidiano, sarei stato troppo buono con Ginevra Lamborghini: ma vi pare che avrei potuto negarle proprio quell'empatia che pretendevo invece dai vipponi? Non sarebbe stato coerente», ribatte piccato il padrone di casa del reality. Nel frattempo, gli spettatori si chiedevano: «Ma alzare il telefono e chiarire tra voi, no?».
In ogni caso, lo strale autorizza de facto il seguente elogio della Lamborghini: la nostra fa una capatina in Casa e tutti in coro le dicono «sei una bella persona». Della serie: scordiamoci che l'altro ieri hai detto «Bellavia si merita di essere bullizzato». Non la passa altrettanto liscia l'altro epurato ossia Giovanni Ciacci, che si ritrova addirittura accusato di molestie. Succede di lì a poco, quando Sara Manfuso tenta l'impossibile, ovvero di scippare il trono di moralizzatore a Signorini: «Se ho deciso di uscire dalla Casa, Alfonso, è perché tu non mi hai tutelata».
LA BATTUTACCIA
Riassumendo velocemente, ecco quanto è accaduto: alcuni giorni fa, passandole accanto, Ciacci ha urtato inavvertitamente il sedere di Sara con la mano. Si è subito scusato per poi aggiungere: «Potremmo simulare uno stupro». Lei ride alla battutaccia «ma in realtà ero mortificata e mi vergognavo perché, come gli autori sapevano, in passato sono stata stuprata. Eppure nessuno di voi mi ha chiamato in confessionale, per chiedermi come stessi». A questo punto, invece di farle notare che il fatto non sussiste (Ciacci peraltro è gay), si è iniziato a sindacare sulla sua reazione: «Scusami, ma se uno mi tocca il culo e a me non va, io gli do una sberla, mica mi metto a ridere». Segue la Grande Cacciata: «Esci dallo studio, Sara», le intima il presentatore. Il social insorge, #AlfonsoSignorini schizza in trend topic e la polemica è servita. Si cerca di andare avanti, cambiando argomento, ma gli episodi non sense continuano ad avvicendarsi: Carmen Russo cade dalle scale, mentre nella Casa Amaurys si alza, va fuori in giardino e inizia a fissare il cespuglio, dando le spalle alle telecamere. Nessuno gli chiede cos' abbia perché «è giusto che in certi casi la tv si faccia da parte». Forse però bisognava spegnere le telecamere molto prima.