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Zambrano: "Donne ingegnere segnale di carattere innovativo"

Roma, 12 ott. (Labitalia) - "Le donne ingegnere rappresentano un segnale di carattere innovativo, grazie soprattutto al lavoro e all’intelligenza di personalità dal carattere straordinario". A dirlo oggi Armando Zambrano, presidente del Consiglio nazionale ingegneri (Cni), in occasione della quarta edizione di 'Ingenio al femminile'. "Uomini e donne ingegnere -ha affermato Ania Lopez, consigliere Cni- devono lavorare assieme. Quello che conta sono le capacità della persona, non il genere. Per questo, una delle nostre battaglie principali è quella di favorire la presenza delle donne nei consigli di amministrazione". Secondi i dati resi noti dal Centro studi Cni, nell’anno 2015 le donne rappresentano il 30% del totale dei laureati in ingegneria, quasi il doppio rispetto al dato dell’anno 2000 (16%). In questo modo l’Italia si pone tra i primi paesi in Europa. Nel Regno Unito, ad esempio, le donne laureate in ingegneria nel 2014 raggiungevano il 22% del totale, in Germania appena il 19%. Inoltre, se si analizzano i dati relativi all’occupazione, a cinque anni dal conseguimento del titolo, risulta occupato l’89,9% dei laureati e l’83,2% delle laureate. Nonostante l’inserimento occupazionale della componente femminile in campo ingegneristico sia inferiore rispetto a quella maschile, il dato riportato risulta particolarmente elevato se si considera che la media generale di occupazione femminile è pari al 74,5%. "In un paese come il nostro -ha affermato Simona Bonafè, membro commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo- è difficile essere donna nelle professione, la parità di genere è ancora lontana e per questo esperienze come 'Ingenio al femminile' valorizzano il ruolo della donna nella società". "Tenacia e determinazione -ha aggiunto- servono per essere donne nelle professioni. I dati mostrano che ci stiamo incamminando verso un futuro Impossibile, se i ritmi continuano ad essere questi non ci basterebbe il pianeta che abbiamo a disposizione. Stiamo andando verso uno scenario con tratti di insostenibilità, pensiamo ai cambiamenti climatici. Dobbiamo interrogarci su come invertire la rotta e provare a dare prospettive alle future generazioni". Filippo Della Puppa, economista esperto in pianificazione strategica e marketing territoriale, ha parlato della necessità di ragionare in modo diverso. "Siamo inseriti -ha ricordato- in un periodo di grande cambiamento, dobbiamo iniziare a pensare in modo circolare. Dobbiamo abituarci a pensare a una smart community, non solo smart city e limitarci ad alcuni settori per fare questo. Dobbiamo riporre la fiducia in voi donne". Caterina Franchini, coordinatrice europea del progetto Momowo, ha insistito sulla necessità di rivedere il ruolo della professione di ingegnere nella società contemporanea, alla luce soprattutto del movimento moderno. "Per accrescere la visibilità delle donne -ha affermato- servono attività, bisogna creare consenso. Condividere le esperienze e le ricerche dei professionisti, far convergere due mondi che devono creare creare sinergia e circolarità per avere imbatto sociale". Per Marina Brogi, vicepresidente facoltà di Economia e co-presidente di Wcd Italy, “servono modelli di ruolo per le donne che facciano da punto di riferimento per tutte le altre; ciò vale a maggior ragione per le donne nei consigli di amministrazione”. Elisabetta Vernoni (Independent human resources professional) ha sottolineato come quella delle donne e delle professioniste è una vera e propria lotta. "In qualità di coach -ha chiarito- con i professionisti parliamo spesso di conciliazione tra talento e forza. Ecco, le donne devono imparare a dare forza al proprio talento". Sono state premiate tre donne ingegnere le cui storie possono essere di esempio e incentivo. Si tratta di Marzia Bolpagni (collaboratrice Bim Team Ministryof Justice Uk), Marilde Longo (co-fondatore Edilportale.com) e Elena Stoppioni (presidente Federazione cdo Edilizia - Compagnia delle Opere).