previdenza
Brambilla: "Prossimo governo metta mano ad anomalie Legge Fornero"
Roma, 29 ago. (Labitalia) - "Il prossimo governo ha alcune priorità da affrontare in materia previdenziale a partire dalle anomalie della legge Fornero sulle pensioni. Legge che, al contrario di quanto hanno affermato alcuni, non è stata affatto smantellata. Neanche da Quota 100 che, oltre a essere stata scritta maluccio, ricordiamolo, è una misura sperimentale e dura solo 3 anni, dopodiché si torna alla Fornero". A fare il punto con Adnkronos/Labitalia su quanto aspetta il prossimo esecutivo in materia di pensioni è Alberto Brambilla, presidente del Centro studi e ricerche Itinerari Previdenziali e già sottosegretario al Lavoro. Tra le pecche di Quota 100, provvedimento che porta il timbro leghista, ricorda Brambilla, c'è il non tener conto "delle situazioni specifiche dei lavoratori con problemi di salute, o familiari a carico che necessitano di cure, che svolgono mansioni pesanti, in mobilità o disoccupazione" e di prevedere "l'uscita per tutti, anche a favore di quelli che ancora potrebbero tranquillamente lavorare". Altra criticità da rimediare riguarda la penalizzazione che subiscono le donne, per le quali "Quota 100 è difficile da raggiungere - avverte - tanto che le richieste femminili sono solo il 26% del totale". "Due sono i punti da affrontare subito: il primo -elenca Brambilla- è bloccare per tutti l'indicizzazione a 42 anni e poi unificare le posizioni dei 'giovani', eliminando tutti quei paletti che ci sono attualmente per il raggiungimento della pensione e prevedendo anche un'integrazione al minimo. Altrimenti, rischiamo che gente che già lavora da 20-22 anni, tra 20 anni non potrà andare in pensione perché non ha raggiunto l'importo previsto, ma avrà però pagato la pensione di quelli che ci sono andati prima. Dobbiamo uniformare la normativa coi requisiti pensionistici". Altra proposta portata avanti da Brambilla è quella di istituire, sul modello di quanto fatto nel settore bancario e assicurativo, "fondi di solidarietà anche nell’industria, commercio, artigianato e agricoltura, che accompagnino alla pensione con qualche anno di anticipo". E infine, dice, "abolire il divieto di cumulo che genererà molto lavoro irregolare". "All'inizio di Quota 100 c'erano 3.000 domande al giorno, oggi circa 300. Esaurito lo stock di quelli che avevano quasi maturato il diritto alla pensione al momento dell'entrata in vigore della Fornero o di chi ha maturato un assegno alto grazie a stipendi alti, ora la gente ci pensa due volte prima di andare in pensione anticipatamente", conclude.