previdenza
Polizze assicurative su vita e casa, i consigli dell'esperto alle coppie di fatto
Roma, 13 apr. (Labitalia) - Essere una coppia di fatto può presentare delle situazioni critiche soprattutto a livello previdenziale e anche finanziario. Per vivere una vita serena e sicura anche sotto il profilo economico e in materia di welfare e previdenza, pure se non si è sposati, arrivano i consigli di uno dei massimi esperti di previdenza italiani, Alberto Brambilla, coordinatore il Centro studi e ricerche di Itinerari Previdenziali. Brambilla è l'organizzatore della Giornata nazionale della previdenza e del lavoro (www.giornatanazionaledellaprevidenza.it), evento nazionale che da 6 anni porta in piazza le tematiche relative alla pensione, al lavoro e alla salute e che si terrà a Napoli dal 10 al 12 maggio. Per navigare sicuri anche al di fuori del matrimonio, Brambilla consiglia alcune semplici misure. La prima è quella di stipulare una polizza assicurativa, la seconda è finalizzare un risparmio a una forma di previdenza complementare, la terza è di iscriversi a un fondo sanitario integrativo e la quarta è di avvalersi di una polizza che, in caso di decesso di uno dei conviventi, copra le spese del mutuo rimanente sulla casa. Nel dettaglio, Brambilla consiglia una polizza assicurativa 'puro rischio' può tutelare la coppia come nucleo, liquidando un rimborso nell’immediato. "Ci si può assicurare per pochi anni o per un orizzonte anche ventennale, sottoscrivendo una polizza temporanea caso-morte, che può rappresentare un valido sostegno economico per il partner che, in caso di disgrazia, dovesse ritrovarsi solo. In attesa di mettere da parte un patrimonio attraverso un piano di accumulo più articolato, ed eventualmente approcciare ad altri strumenti, anche di orizzonte più lungo, il primo passo da compiere per una coppia di fatto potrebbe essere la sottoscrizione di prodotti di questo tipo", spiega l'esperto. "Un’assicurazione temporanea caso-morte, infatti, copre il malaugurato rischio in cui uno dei due partner dovesse decedere; ottimale è la soluzione che potremmo definire 'incrociata', ovvero la sottoscrizione di due polizze - una contratta da un coniuge, con beneficiario designato l’altro, e viceversa - in maniera tale che entrambi si coprano dall’infausto rischio", precisa Brambilla. Per il risparmio e previdenza complementare, gli orizzonti temporali sono mediamente di più lungo periodo rispetto al precedente, e due sono le soluzioni adottabili: "La destinazione di risorse -dice Brambilla- a un fondo pensione oppure a una polizza di ramo I ad accumulo sulla vita. Si tratta di strumenti che aiutano a risparmiare (anche mese per mese) e ad accumulare un piccolo capitale secondo le rispettive possibilità". "Ma soprattutto, a differenza di tutti gli altri prodotti di risparmio, consentono la designazione di un beneficiario che può non essere collegato al contraente da vincoli legali né tanto meno da legami di parentela, pertanto si prestano bene per quelle persone che sono conviventi, ma non coniugi o eredi diretti", aggiunge. Mentre i piani di risparmio sopraelencati procedono, e il capitale della coppia si accumula, possono porsi problemi sanitari. "Per le coppie di fatto c’è una soluzione anche in termini di cure mediche, indipendente dagli strumenti di cui sopra: attraverso un fondo di assistenza sanitaria integrativa -ricorda l'esperto di previdenza- la coppia, infatti, si può tutelare tramite l’iscrizione del partner, anche non coniugato, come soggetto a carico dell’altro". Infine, nel caso in cui i conviventi decidessero di compiere il passo di acquistare casa insieme, possono optare per abbinare al mutuo acceso una polizza 'puro rischio' che, nel caso in cui uno dei due dovesse malauguratamente decedere, copra le spese rimanenti, e in capo al defunto. "Nella sostanza -spiega Brambilla- questo strumento viene in aiuto alla persona che, alla scomparsa del compagno, sia rimasta sola e non sia più in grado di sostenere le rate del mutuo, col rischio di perdere l’abitazione. Tali strumenti assicurativi prevedono somme che possono rivelarsi importanti nel corso dei primi anni dalla sottoscrizione, tuttavia nel caso succedesse qualche disgrazia il partner avrebbe garantito l’acquisto della casa, e non è poco". “Le principali soluzioni sono queste quattro: questi strumenti -spiega Alberto Brambilla- hanno un comune denominatore: sono a beneficiario unico, che può anche non essere legato al contraente da vincoli legali o legami di parentela, e può essere sempre modificato: un ulteriore elemento a tutela della coppia”.