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Previdenza: Inarcassa, un passo avanti su sostenibilità sistema
Roma, 22 mar. (Labitalia) - "Siamo recentemente usciti da uno stress test, voluto dall'ex ministro Fornero, con una sostenibilità a 50 anni. I bilanci tecnici di Inarcassa da sempre vengono fatti a 100 anni, non a 50. Riteniamo di essere, insieme ad altre Casse, sempre un passo in avanti". Così Giuseppe Santoro, presidente di Inarcassa, la Cassa di previdenza di ingegneri e architetti, con Labitalia, sulla sostenibilità dell'ente nel lungo periodo. "Inarcassa, oltre ad essere sostenibile a 50 anni, si pone anche il problema -spiega ancora Santoro- dell'adeguatezza delle pensioni tra 50 e 40 anni. Cambiando il proprio sistema di calcolo da retributivo a contributivo, che è la capitalizzazione del montante dei contributi che ho versato, cambia completamente il modo di guardare alla previdenza. E' un altro tipo di investimento nel mio futuro: quello poco meno attivo, questo molto più partecipe". "Inarcassa, come anche altre Casse, sta guardando al fatto -spiega ancora Santoro- che l'assegno previdenziale non potrà più essere un assegno fatto in 'soldi', ma composto da due quote parti: una monetaria e l'altra di servizi e convenzioni a sostegno di una popolazione con un'età che comincia a spostarsi verso i 70, gli 80 anni e ha necessità appunto di servizi di vario genere. Ed è quello che può fare una Cassa di previdenza". Secondo Santoro, "Inarcassa deve difendere, fino in fondo, ogni euro che il professionista versa, e lo deve fare al meglio, col migliore rendimento possibile". "Inarcassa ha ritenuto di poter passare questo stress test, insieme ad altre Casse di previdenza, facendo intervenire nei momenti più difficili il proprio patrimonio che è di 9 miliardi di euro. Questo non accadrà domani mattina per tutti gli iscritti, che non andranno in pensione tutti insieme ma nel tempo", conclude Santoro.