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Ghali insulta Matteo Salvini? "Fascista, annusa qua". Vergogna a San Siro, quel precedente: ora si capisce tutto
Un odio politico, quello di Ghali contro Matteo Salvini, covato da tempo ed esploso all'improvviso domenica sera allo stadio, dopo un gol del Milan (per cui entrambi tifano) nel derby contro l'Inter. Ma già nel 2019, il trapper milanese di origini tunisine aveva dato del "fascista" al leader della Lega. La canzone in questione, Vossi Bop, era un pezzo del rapper inglese Stormzy sul cui remix Ghali aveva adattato un suo testo, molto polemico, sul tema immigrazione e razzismo. "Salvini dice che chi è arrivato col gommon non può stare .it ma stare .com", spiegava l'idolo dei più giovani. E ancora: "Alla partita del Milan ero in tribuna con gente. C'era un politico fascista che annusava l'ambiente. La squadra da aiutare a casa propria praticamente. Forse suo figlio è pure fan, che mi guardava nel mentre".
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Insomma, San Siro galeotto oggi come allora, anche se stavolta la situazione ha rischiato di degenerare in rissa fisica, altro che liriche e dissing. E pensare che Salvini, all'epoca, l'aveva presa con filosofia condividendo le parole di Ghali e commentandole così: "Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave???". Una cortesia, anzi si potrebbe dire "un bacione" che però non ha ammorbidito l'astio del trapper nei suoi confronti.
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L'impegno a favore dell'immigrazione e della integrazione, figlio anche del vissuto di Ghali, erano alla base anche del pezzo forse più famoso della sua carriera, Cara Italia del 2018. "Ho voluto esprimere il mio in merito alla situazione degli sbarchi in Italia - spiegava il 28enne artista dopo aver pubblicato Vossi Bop -. Non condivido il pensiero di Salvini e ho trovato giusto esprimerlo attraverso la mia arte". Dove non arrivano le parole in musica, forse, bisogna rimediare con gli insulti e i gestacci. 'Buffone - questi gli insulti riferiti a Salvini secondo la ricostruzione di un testimone e pubblicati da Dagospia -, tu che caz***o esulti? Ha segnato un neg***o. Un neg***o come me, come tanti e come tanti di quelli che tu fai morire in mare! Vergognati!". Per la cronaca, il "neg***o" è l'anglo-canadese Fikayo Tomori, di origini nigeriane. E sempre per la cronaca, il gol non è suo, ma si tratta di una autorete dell'interista De Vrij.