Brigate e potere
DiMartedì, Pietro Senaldi contro Bersani: "Ecco perché non volete Draghi al Quirinale"
Al Quirinale solo persone di sinistra. Pietro Senaldi, in collegamento con DiMartedì a La7, affronta Pier Luigi Bersani a muso duro. Si parla di Silvio Berlusconi presidente della Repubblica e Giovanni Floris manda in onda la scheda della condanna al processo Mediaset del 2013: "Quattro anni per frode fiscale con i contratti esteri", 3 anni coperti da indulto, ne sconta solo uno ai servizi sociali. Viene interdetto per due anni e decade da senatore, prima di venire riabilitato nel 2018".
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La parola passa al condirettore di Libero: "A me sembra che Bersani la racconti sempre come gli fa più comodo. Berlusconi va bene per reggere la maggioranza Ursula, ma non va bene per il Quirinale. Draghi va bene per Palazzo Chigi, ma non va bene per il Quirinale. Perché? Perché per il Quirinale ci vuole sempre una persona di sinistra. Per esempio, l'ultimo nome è quello di Paolo Gentiloni, che per statura e per quello che ha fatto è inferiore sia a Draghi sia a Berlusconi, e questo mi sembra pacifico".
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Draghi, prosegue Senaldi, "sarebbe perfetto per il Quirinale, in questo clima di unione generale. Sarebbe anche una garanzia per l'Europa su chi arriverà dopo di lui. Ma gira e rigira, Bersani, lei vuole sempre piazzare al potere uno della sua brigata. L'establishment di cui parlava non sono solo i giornali e l'industria, ma siete anche voi e quelli che occupano il lato sinistro del Parlamento".
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"Ma guardi che se fossi Draghi, non penserei che fossi uno eletto dalla destra", ribatte Bersani. "Io temo che lei e il Pd non lo vogliate al Quirinale perché poi Draghi avvallerebbe un governo di centrodestra qualora vincessero le elezioni", è il sospetto di Senaldi.