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DiMartedì, Pierluigi Bersani in imbarazzo. Alessandro Sallusti lo inchioda: "Perché non si è mai dimesso?"
A DiMartedì su La7 un Pierluigi Bersani in grosso imbarazzo per la domanda di Alessandro Sallusti. "Negli ultimi 7 o 8 anni - gli ricorda il direttore del Giornale -, ogni anno c'è stato un condono. L'onorevole Bersani è stato al governo in tutti questi anni e lui li ha sempre votati, o comunque non si è opposto né si è dimesso da questi governi di centrosinistra. Seconda cosa: quando si fa un condono, non aderiscono solo gli elettori di centrodestra, ma pure quelli di Bersani, ai quali viene scontata la multa, la bolletta non pagata. Non crede sia molto ipocrita far passare il concetto che il condono sia uno strumento di destra fatto per gli elettori di destra quando ne avete fatti 7 in 7 anni e, lo dice il buonsenso, ne hanno usufruito anche gli elettori di centrosinistra?".
"Capisco che lei mi voglia ministro tutti gli anni, questa è una sua debolezza - replica con una battuta per svicolare l'ex segretario del Pd, oggi esponente di Leu - ma la informo che sono 13 anni che non faccio il ministro. Nei governi in cui ci sono stato io, di condoni non ne abbiamo mai fatti. Questo condonino qui coglie il 25% della platea che era stata proposta, se io vedo che Forza Italia, la Lega e Fratelli d'Italia sono per farlo e Pd e Leu no, mi viene il sospetto che la destra sia favorevole e la sinistra contraria".
"Ma allora perché governate insieme?", lo provoca Giovanni Floris. "Oh, quando si fanno questi business qualche magone occorre mandarlo giù. Ma nella gente che frequento io è più la gente fuori dalla grazia di Dio che gente che mi dica 'molla l'osso e lasciaglielo fare'. Però in quelle norme lì ci sono blocco dei licenziamenti, cassintegrazione in deroga, soldi per i vaccini. Cose che mi piacciono, sennò non le voterei".