Umberto: "Al Pirellone era stanco" Colmo Trota: insegnava legalità

Giulio Bucchi

Umberto Bossi cuor di papà: "Renzo ha fatto bene a dimettersi, erano mesi che mi diceva che era stufo di stare in Regione ". La difesa del Senatùr subito dopo le dimissioni da consigliere regionale del figlio, finito in quello che Roberto Calderoli ha definito "uno tsunami" giudiziario leghista, assomigliano quasi ad un autogol. Far passare la decisione del Trota come non una reazione all'inchiesta sull'ex tesoriere Belsito e sui rimborsi elettorali al Carroccio oppure alle rivelazioni dell'autista dello stesso Renzo (che a Oggi ha spiegato come dava al ragazzo i soldi dei rimborsi riservati solo agli autisti), bensì frutto della stanchezza e dello stress al Pirellone pare un'occasione di scherno servita su un piatto d'argento ai detrattori. Non bastavano le barzellette e le vignette sul Trota che già spopolano sul web. Parlare di una sua possibile "mancanza di stimoli" da consigliere regionale suona perlomeno fuoriluogo, visto che finora Renzo ha brillato più per le assenze (51 presenze su 58 da consigliere, ma soprattutto metà delle sedute saltate da relatore per un progetto di legge sull'educazione al rispetto delle regole...) che per le iniziative. E tutto a 10mila euro al mese.