Sondaggio: Bersani condannato: vince solo se sta con Vendola e Idv
Pier Luigi Bersani guarda al centro, s'appella alle "forze civiche e moderate alternative al modello populista e berlusconiano" e chiede al Partito democratico di "non avere 100 voci" sulla riforma del lavoro. Tutto bello, peccato che la realtà sia un po' diversa da come la immagina il segretario Pd. A fornire uno spaccato dello... spaccato centrosinistra ci pensa un sondaggio di Ilvo Diamanti su Repubblica. Ipotizzando il voto anticipato (scenario non proprio improbabile, Bersani ci pensa eccome), la base degli elettori preferirebbe di gran lunga una coalizione elettorale composta da Pd, Idv e Sel: l'85,5% degli intervistati vicini all'area Pd, insomma, vorrebbe un centrosinistra a trazione rossa. A mettere nei guai Bersani è anche un altro scenario, quello dell'alleanza Pd-Udc: il mostro centrista incasserebbe meno favori sia dai simpatizzanti Pd (60,5%) sia dagli intervistati in generale (34%, rispetto al 42% della coalizione di sinistra pura), mentre di contro crescerebbero in maniera assai pericolosa il centrodestra (in questo caso, Lega e Pdl incasserebbero il 39%) e Sel e Idv (insieme, al 25,6%, scelta dal 33% degli elettori di sinistra). La patata bollente della scelta su chi stare (con Casini e perdere a sinistra, con Vendola e Di Pietro e perdere al centro?) però riguarderebbe sempre Bersani. Secondo il sondaggio di Diamanti, infatti, sarebbe l'uomo di Bettola in goni caso il candidato premier del centrosinistra: 32,6% delle preferenze, decisamente di più di Nichi Vendola (12,3%), Antonio Di Pietro (6,1%), il redivivo Walter Veltroni (3,9%), Pier Ferdinando Casini (3,8%), il rottamatore Matteo Renzi (2,1%). Un bell'onore. Forse più un onere.