Monti sui voti di fiducia straccia Berlusconi: guarda i numeri
Silvio Berlusconi, nel corso del suo quarto mandato come presidente del Consiglio, ha chiesto in tutto 53 voti di fiducia. Il Cavaliere è restato in carica dall'8 maggio 2008 al 16 novembre del 2001, per 3 anni, 6 mesi e 8 giorni. Per arrotondare si può affermare con buona approssimazione che Berlusconi abbia governato per tre anni e mezzo, ossia per 42 mesi. In termini matematici, Berlusconi ha chiesto 1,26 voti di fiducia per ogni mese del suo mandato. Queste cifre hanno sollevato un polverone, il consueto tiro al bersaglio contro l'ex premier e il Pdl, accusati di svuotare il ruolo del Parlamento, "sistematicamente scavalcato". Monti, 3 voti al mese - Peccato però che le cifre inchiodino il governo tecnico di Mario Monti. Il professore, a capo del sessantunesimo esecutivo nella storia della Repubblica italiana, si è insediato il 16 novembre 2011: Monti è alla guida del Paese da 4 mesi e 4 giorni. Si arrotondi a 4 mesi. E in questi quattro mesi ha chiesto la bellezza di dodici voti di fiducia (l'ultimo oggi, martedì 20 marzo, sul dl liberalizzazioni, ha fatto arrabbiare oltre alla Lega e all'Idv anche il presidente di Montecitorio, Gianfranco Fini). In termini meramente matematici, si tratta di tre voti di fiducia al mese. Eppure nessuno (o quasi) dice nulla. Due pesi e due misure, insomma: quando c'è di mezzo Berlusconi il tiro al piattello scatta subito, come un riflesso incondizionato. Le cifre, però, fanno riflettere anche su uno dei cavalli di battaglia dello stesso Berlusconi: la riforma della costituzione in senso presidenziale. Se il governo è costretto a chiedere un sistematico voto di fiducia per legiferare, non è forse il caso di rivedere il ventaglio dei poteri del presidente del Consiglio?