Altre tasse sulla benzina. Saltano gli aiuti ai pensionati
Nessun ammorbidimento sul fronte delle pensioni, zero tagli agli sprechi e nuova stangata in vista per la benzina. Di rigore, equità e crescita non c’è traccia nemmeno nel decreto milleproroghe varato ieri dal consiglio dei ministri. Le tre paroline magiche del premier, Mario Monti, trovano spazio sui media e nei discorsi in pubblico, ma quando si tratta di scrivere norme e varare misure economiche spariscono subito. Così chi si aspettava un aiuto a chi sta per andare in pensione (dopo il blocco degli assegni oltre 1.400 euro imposto con la manovra da 30 miliardi di euro) è rimasto a bocca asciutta. Il passo indietro sulle sanzioni per chi smette di lavorare in anticipo potrebbe arrivare in un provvedimento ad hoc. Il contenuto del decreto milleproroghe - che secondo Monti va rinominato in “pocheproroghe”, perché i rinvii sono una manciata - è quello già noto da qualche giorno. Il testo è atteso per il 30 dicembre a Montecitorio, dopo un lungo via libera del cdm ieri. L’esame delle misure sarebbe durato ben 4 ore. Un’analisi minuziosa finalizzata a evitare correzioni al Quirinale e quindi tempi più lunghi. Tra i temi “affrontati” nel decreto, quello del rinvio del blocco degli sfratti (a fine 2012), gli interventi sui precari, la proroga di alcuni stati di emergenza. E tra le ultime novità, non presenti nelle prime bozze circolate, anche il rifinanziamento per 7 milioni a Radio Radicale. Spunta, come accennato, un altro aumento dei carburanti. La causa è nobile, non c’è che dire. Il rincaro di benzina e gasolio potrebbe essere necessario a finanziare lo stato di emergenza in Liguria, dopo il recente alluvione. Vale la pena ricordare che l’aumento delle accise stabilito con la manovra «salva Italia» comporta aumenti di oltre 5 miliardi l’anno dal 2012 al 2014. Di qui la domanda: non si poteva pescare altrove? Magari dai consigli di amministrazione di Inpdap ed Enpals che, soppressi dal primo gennaio per poi confluire nell’Inps, resteranno in carica fino alla chiusura dei bilanci. Un modo come un altro per mantenere in vita poltrone, superstipendi e gettoni di presenza. L’unica micromodifica della manovra riguarda gli immobili rurali. per la variazione catastale ci sarà tempo fino al 31 gennaio 2012. Suscita qualche perplessità, poi, la scelta di lasciare invariati il regime degli Ato (ambiti territoriali ottimali): roba più o meno inutile che pesa per 250 milioni di euro sul bilancio statale. Altre proroghe riguardano i lavoratori precari (ammortizzatori sociali per apprendisti e collaboratori fino a dicembre 2012) e l’entrata in operatività del Sistri, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (2 aprile 2012). Slitta invece al 31 marzo il termine per sanare la violazione che deriva dalla omessa presentazione della dichiarazione di cessazione attività per i titolari di partite Iva. E slitta al 31 dicembre 2013 la facoltà per le Poste di concedere agevolazioni nelle tariffe postali per le organizzazioni senza scopo di lucro. Mentre entro il 30 giugno va emanato il decreto per «impedire l’esercizio abusivo del servizio taxi e noleggio con conducente». di Francesco De Dominicis