Belpietro: era meglio Draghi
Nel suo editoriale di oggi, il direttore Maurizio Belpietro, scrive che la personalità più indicata per gestire la cristi poteve essere Mario Draghi, un vero tecnico perché il governo Monti ha già dimostrato di porsi il problema di piacere, o di assicurarsi un futuro in politica. Ecco il passaggio: "Mica possiamo sostituire Monti con Di Pietro o Vendola. Quelli anziché salvarci affretterebbero la nostra fine. E allora chi?, ci domandi. Chi mettereste al posto del professore? Ti rispondo senza esitazione. Uno che avesse il coraggio di dire alle Regioni sprecone del Sud che la pacchia è finita. Uno che avesse la forza di eliminare i fondi a pioggia alle Regioni a statuto speciale. Uno che senza guardare in faccia ai poteri forti tagliasse i contributi alle aziende assistite, fossero pure quelle editoriali. In sostanza, uno che non si ponesse il problema di piacere né di durare o di assicurarsi una carriera ai vertici dello Stato, ma fosse disposto a sacrificarsi per il Paese, avendo il coraggio di sfidare gli stessi partiti che lo devono votare. Se dev’essere un governo tecnico che lo sia fino in fondo, non una finzione, che tassa il ceto medio per accontentare i sindacati e far loro digerire qualche ritocchino al mercato del lavoro o alle pensioni. Se si deve sospendere la democrazia per salvarci, meglio arrivare alle estreme conseguenze. Tu dirai: belle parole, ma qui serve un nome. E allora eccolo: mettiamoci Mario Draghi. Lui le idee le ha chiare. La lettera di agosto in cui la Bce ci chiedeva misure urgenti è sua e lì c’è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, senza aumenti dell’Irpef o altre stangate con cui anziché salvarci ci ammazzeranno, condannandoci alla povertà. Insomma, se dobbiamo essere commissariati, almeno esserlo da un commissario vero.