Ecco come si può licenziare
Dici licenziamento e scoppia l'inferno. Dopo la lettera che il premier ha presentato in Europa per salvare l'Italia dalla crisi, la sinistra e i sindacati sono tornati sul piede di guerra perché tra le misure c'è anche la possibilità per le aziende in crisi di procedere con i licenziamenti. Ma come funziona all'estero? Francia Esiste la possibilità di licenziare "per ragioni economiche", che implicano la soppressione o la trasformazione dell'attività, ma il datore di lavoro ha l'obbligo di proporre al lavoratore delle misure di riconversione e di riqualificazione professionale. Per quanto riguarda i licenziamenti collettivi, le imprese sono obbligate a predisporre un piano che attenui le conseguenze del licenziamento per i lavoratori coinvolti attraverso, per esempio, corsi di formazione o riduzione del tempo di lavoro. Un piano obbligatorio per imprese con più di 50 addetti. Germanaia. Il sistema tedesco prevede la possibilità di licenziamento per motivi economici. Ma si devono rispettare alcuni criteri: tipo l'età e la possibilità di mantenimento. Il lavoratore, dal suo canto, ha diritto ad un risarcimento che oscilla tra le 12 e le 18 mensilità in base all'anzianità di servizio, inoltre può impugnare il provvedimento e continuare a lavorare mentre il giudice decide. Spagna Il Governo socialista Zapatero, ha modificato da poco la legge, e ha allargato il licenziamento per giusta causa a situazioni aziendali nelle quali si prevedono perdite "permanenti o anche temporanee congiunturali". L'introduzione delle nuove misure ha scatenato molte polemiche, anche perché il tasso di disoccupazione ha superato il 21%. Regno Unito Anche qui si discute sulla riforma del mercato del lavoro. Il Governo sta lavorando alla possibilità di eliminare la disposizione che penalizza il "licenziamento senza giusta causa". In pratica il licenziamento sarebbe sempre possibile tranne i casi in cui nasconda discriminazioni di razza o di sesso. Attualmente la legge prevede la possibilità per il datore di lavoro di interrompere il rapporto per una giusta causa ma con un preavviso di tre mesi.